Cronaca

Utin, Ceraso: tutta la politica si è mossa tardi, Galimberti ha più responsabilità

Nel giorno della manifestazione davanti all’ospedale in difesa della Terapia Intensiva Neontale, interviene la consigliera di Viva Cremona Maria Vittoria Ceraso che accusa la politica locale di essersi mossa in ritardo.

“Grazie all’intervento pubblico del Dr. Poggiani a tutela del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Cremona – scrive Ceraso –  si è attivata una significativa mobilitazione pubblica dei cittadini che con grande sensibilità e senso di responsabilità hanno saputo sopperire ad un’inerzia della politica locale, di cui la sottoscritta fa certamente parte, che si è dimostrata disattenta, superficiale e incapace di intervenire tempestivamente su una questione che invece meritava da subito una dura presa di posizione e l’attivazione da parte del livello comunale e provinciale di tutti quei canali istituzionali di approfondimento e confronto con i vertici regionali e con la dirigenza dell’ASST.
Vorrei infatti ricordare che il declassamento della Tin era stato preannunciato il 7 novembre scorso da tre Consiglieri regionali Marco Degli Angeli (M5S), Federico Lena (LEGA) e Matteo Piloni (PD) che senza alcun allarmismo avevano comunicato pubblicamente che l’Assessore Gallera aveva loro anticipato la decisione della Giunta regionale di ridimensionare la TIN e che la sospensione della prestazione sarebbe stata però compensata con nuovi servizi.
La deliberazione della Giunta Regionale dell’undici novembre non è stata quindi ostacolata da nessuna reazione né da parte del Sindaco Galimberti né da parte di maggioranza e opposizione fino a che i cittadini hanno dimostrato di non avere nessuna intenzione di subire silenziosamente il declassamento di un servizio la cui importanza è stata testimoniata dalle tante storie di famiglie cremonesi e non che grazie a quel reparto hanno visto sopravvivere i propri figli nati prematuri.
Da parte mia voglio ringraziare chi si è esposto personalmente come il dr. Poggiani e chi ha raccontato il proprio privato e ha aperto gli occhi a chi come me, nel suo ruolo istituzionale di consigliere comunale, non ha percepito da subito la gravità  di quello che stava accadendo.
Ma è anche vero che io non sono il Sindaco, colui che rappresenta la principale autorità sanitaria locale, il responsabile per la salute pubblica dei suoi cittadini, colui che il 23 novembre scorso è stato riconfermato come Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ats Valpadana dopo esserlo stato nei passati tre anni.
In considerazione del suo ruolo viene spontaneo chiedersi da quanto tempo il Sindaco era a conoscenza dell’intenzione della Regione di ridimensionamento della Tin? Sicuramente dal 7 novembre, qualche giorno prima che la deliberazione di Giunta fosse adottata e quindi in tempo utile per esprimere tutta la sua contrarietà ed opposizione sia pubblicamente sulla stampa sia attraverso una nota formale indirizzata ai vertici regionali e alla dirigenza ASST per chiedere un ripensamento o quanto meno una sospensione di un provvedimento impattante per il territorio cremonese.

Ma per avere una reazione del Sindaco si e’ dovuto aspettare il 25 novembre quando, a seguito della grande mobilitazione di cittadini, con un post su facebook e’ sceso in campo contro il provvedimento della Regione promettendo battaglia. Ora se è certamente apprezzabile che Galimberti abbia firmato la petizione popolare, ricevuto le mamme protagoniste della mobilitazione, indossato la coccarda gialla e promesso la partecipazione al flash mob, quali azioni concrete ha messo in campo nel suo ruolo di Sindaco ai vari livelli istituzionali per supportare in concreto la causa? I cittadini hanno senz’altro attivato tutti gli strumenti a loro disposizione. Il Sindaco ha fatto altrettanto? Il suo post di facebook è stato tradotto in una nota ufficiale all’Assessore Gallera? E’ forse corso a Milano per affrontare con urgenza la questione chiedendo almeno la sospensione del provvedimento? Ha convocato la Conferenza dei Sindaci per mettere all’ordine del giorno il declassamento della TIN? Ha approfondito con la dirigenza della ASST possibilita’ di proroghe o deroghe agli standard richiesti per legge di cui sembra stiano godendo altre strutture ospedaliere?

Perchè non ha affrontato la questione nella seduta del Consiglio Comunale del 25 novembre chiedendo alla sua maggioranza di presentare un ordine del giorno urgente (hanno preferito improvvisarne uno inutile in seduta stante sulla piscina) come previsto dall’art. 39 del Regolamento nel caso di accadimenti di particolare gravità? Magari un ordine del giorno più propositivo di quello depositato da Fare Nuova la Città-Cremona Attiva in cui si chiede al Sindaco di fare ciò che rientra già nelle sue competenze (rispondere alle preoccupazione dei cittadini riaffermando l’importanza dell’ospedale e favorire incontri con gli amministratori con cadenza annuale per condividere obiettivi e progettualità).
Resta la responsabilità per tutti noi che ricopriamo ruoli istituzionali, ciascuno per il livello che gli compete, di essere più attenti a tutelare il nostro territorio soprattutto quando ci tratta della vita dei più deboli e del lavoro e della professionalità di coloro che se ne prendono cura”.

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