Cronaca

Cremona grida a gran voce no al declassamento dell'ospedale VIDEO del flash mob per l'Utin

Grande affluenza questa mattina davanti all’ospedale per la manifestazione organizzata da Francesca Pontiggia e Michel Marchi contro il declassamento della Utin, deciso dalla Regione e ufficializzato con delibera l’11 novembre, in ossequio a una normativa nazionale che – sostiene la Regione – impone la riduzione delle Utin nazionali che non raggiungono un certo volume di attività.

Al flash mob avevano subito aderito le due mamme che attraverso la petizione online su change.org ‘Uniti per salvare l’Utin di Cremona’ hanno raggiunto in pochi giorni le 13mila adesioni: Chiara Barchiesi e Elena Albera. Moltissimi i cittadini che hanno aderito all’appello, a dimostrazione di una comunità cremonese che teme un generale impoverimento della sanità locale. Alcune delle testimonianze sono le stesse che Cremonaoggi sta pubblicando da settimane.

Tutte le forze politiche sono state presenti, anche quelle al governo regionale, oltre a diversi sindaci tra cui Gianluca Galimberti. Numerosi gli interventi, da quelli, toccanti, dei genitori che hanno raccontato i drammatici momenti vissuti temendo che il proprio bambino non ce la potesse fare; a quello dell’ex primario Carlo Poggiani, ora in pensione, uno dei creatori dell’Utin cremonese e il primo a far emergere qualche settimana fa le conseguenze negative della delibera regionale. “Non vogliamo la guerra con la Regione – ha detto tra l’altro – ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio che soddisfi tutti, non solo le ragioni della Regione, ma anche quello delle famiglie. L’Utin non deve perdere le sue caratteristiche attuali, deve continuare a chiamarsi così; una terapia intensiva che serve a curare i bambini più deboli, bisognosi di essere assistiti anche dal punto di vista ventilatorio. Non vogliamo lo scontro, ma vogliamo essere consultati, anche se avremmo dovuto essere consultati prima, ad aprile, maggio”.

“Mi fa piacere vedere questi bambini – ha poi detto commuovendosi – che stento a riconoscere perchè ormai hanno 9, 10, 15 anni…”

Al termine, della manifestazione, verso le 11, centinaia di fiocchi e palloncini gialli sono stati affissi alla cancellata del Cup. L’obiettivo è che chiunque si rechi in ospedale, d’ora in avanti, faccia altrettanto in modo da rendere visibile e permanente la mobilitazione della comunità cremonese contro l’impoverimento dei servizi. La speranza è che l’incontro organizzato dal presidente della Provincia Mirko Signoroni con l’assessore regionale Giulio Gallera per il 12 dicembre, consenta a tutto il territorio cremonese di vedere riconosciuto il proprio diritto alla salute. g.b.

GUARDA QUI LA REGISTRAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE ANDATA IN ONDA IN DIRETTA SU CREMONA1TV

A SEGUIRE GLI INTERVENTI DELLE FORZE POLITICHE

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