Politica

Utin, Malvezzi e Gallina incontrano Gallera: 'Chiesto di sospendere decisione'

Nel pomeriggio di oggi il Coordinatore Provinciale di Forza Italia Gabriele Gallina e il capogruppo in Consiglio Comunale di Cremona Carlo Malvezzi hanno incontrato in Regione Lombardia l’assessore alla Sanità Giulio Gallera insieme al direttore Generale dell’assessorato Luigi Caiazzo e al vice direttore Marco Salmoiraghi, per parlare del futuro della Terapia Intensiva neonatale e dell’Asst di Cremona. In questa sede, sottolinea Malvezzi in una nota, “la direzione dell’assessorato ha esposto le motivazioni tecniche a supporto della delibera di declassamento della Utin e ha sottolineato come dal Ministero della Salute, venga sollecitata ripetutamente l’attuazione delle disposizione contenute nel DM 70 che stabilisce standard di sicurezza per questo tipo di reparto”.

I due rappresentanti di Forza Italia Provinciale, dopo aver avuto garanzie in merito al mantenimento del personale medico, infermieristico, e delle dotazioni strumentali attualmente in servizio presso l’Utin di Cremona, hanno formulato all’assessore Gallera alcune richieste, come quella di sospendere “la decisione di declassare l’Utin di Cremona per dare la possibilità alle diverse strutture sanitarie del territorio di valutare forme di collaborazione che possano consentire anche al reparto di Cremona di poter soddisfare i criteri previsti dal decreto nazionale”. L’assessore dal canto suo, fa sapere ancora Malvezzi, “si è reso disponibile a valutare la proposta riservandosi di effettuare ulteriori approfondimenti”.

In secondo luogo i politici cremonesi hanno chiesto “la programmazione a breve di un incontro con la la Direzione, i capi dipartimento, i primari ed i responsabili di settore dell’Asst di Cremona, al fine di favorire un confronto con gli operatori sanitari in merito alle problematiche dell’ospedale e al suo futuro” e la “definizione di un piano di rilancio della struttura ospedaliera, finalizzato a incrementare la corrispondenza tra i bisogni sanitari della popolazione Cremonese e l’offerta puntuale ed efficace della struttura sanitaria Cremonese”, nonché la “condivisione con gli amministratori locali del piano di rilancio e del programma degli investimenti”.

“Se è comprensibile la reazione da parte della comunità Cremonese rispetto alla prospettiva di un depotenziamento del nostro ospedale, lo è meno quella degli amministratori locali che, rappresentando tutto il territorio provinciale nel comitato territoriale dell’Ats Val Padana, non si sono attivati per tempo” conclude la nota. “Ci auguriamo che svolgano più efficacemente il loro ruolo in un’interlocuzione matura e responsabile con gli altri livelli istituzionali”.

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