Cronaca

'Salviamo la Utin': mobilitazione collettiva all'ospedale il 7 dicembre

Una mobilitazione collettiva a sostegno dell’Utin di Cremona, promossa per sabato 7 dicembre (ore 10) davanti all’Ospedale di Cremona: a lanciarla sono Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, e la moglie Francesca Pontiggia, ex consigliere comunale di Cremona, nonché, genitori di Lucrezia, bambina nata prematura nel maggio del 2017 presso l’ospedale di Cremona. 

“Nei giorni scorsi abbiamo appreso che la Giunta di Regione Lombardia ha approvato una Delibera che sancisce il declassamento dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Cremona” scrivono in una lettera-appello, in cui chiamano a raccolta i cittadini per partecipare alla manifestazione. “Di fatto si passerà da un reparto che garantisce cure intensive ad uno che garantirà solo cure sub- intensive. 

Lucrezia, come molti altri bambini, è nata a Cremona proprio perché era presente questo reparto, diversamente saremmo stati costretti ad andare altrove, in una struttura che potesse garantire le prime cure madre-figlia, senza dover correre il rischio di essere trasportati in emergenza verso altre strutture ospedaliere. 

Ancora una volta il nostro territorio subisce una riduzione del servizio sanitario, in subito dopo la chiusura del punto nascite di Casalmaggiore. Questo reparto, al netto dei numeri enunciati che comunque sono significativi, ha consentito alle famiglie cremonesi di far nascere i propri figli qui, in sicurezza, affidati a medici e personale qualificati, amorevoli e dotati di grande professionalità. 

La conseguenza di questa delibera di Regione Lombardia? Secondo noi succederà che futuri genitori decideranno di far nascere i propri figli altrove; facendo diminuire il numero di nascite complessivo, aprendo di fatto la strada ad un futuro declassamento del reparto di ostetricia e ginecologia. Questo non lo possiamo accettare! Un ulteriore sfregio al nostro territorio che non deve diventare effettivo”.

L’appello è rivolto a genitori, cittadini, istituzioni, associazioni, movimenti, a tutti coloro convinti che “il nostro territorio meriti altro, e soprattutto rispetto, a partire da un presidio sanitario che garantisca il proseguo dell’attività dell’Utin”, per “far sentire la nostra voce e chiedere l’immediata sospensione della delibera”. Michel e Francesca propongono di portare ognuno un palloncino colorato, “uno per ogni figlio che grazie alla Utin di Cremona sta bene e ci rende orgogliosi… la battaglia è per loro: a memoria del passato e a tutela del loro futuro!”.

 

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