Cultura

Sala Maffei gremita per la presentazione del nuovo libro di Caroli

Si è calato nei panni di un vecchio zio che guida la nipote, aspirante storico dell’arte, alla scoperta delle avanguardie artistiche tra diciannovesimo e ventesimo secolo. Flavio Caroli ha così ammaliato ieri sera, venerdì 29 novembre, nella sala Maffei della Camera di Commercio, il folto pubblico cremonese che lo segue ad ogni uscita pubblica dalle nostre parte. Caroli ha raccontato una parte del suo ultimo libro ‘Elogio della modernità. Da turner a Picasso’ (Utet, 208 pagine, 30 euro) prendendo per mano il pubblico come lo zio che guida la nipote alla scoperta delle avangurdie artistiche.

Cremona considera Caroli uno di casa, tanto è vero che ha preso dimora da noi – nella vecchia casa del nonno di Sofonisba Anguissola – anche in ricordo quei suoi studi condotti qui alla scoperta dell’allora dimenticata grande pittrice cremonese. Qualche settimana fa Caroli aveva portato a Villa Medici del Vascello di San Giovanni in Croce qualche centinaio di persone per sentirlo raccontare del viaggio di Leonardo e del possibile soggiorno cremonese del grande da Vinci. Questa volta Caroli parlava con lo stesso entusiasmo che lo muove quando parla d’arte della vita e delle opere degli artisti che cambiarono in modo radicale la concezione dell’arte. Dall’analisi del significato di Avanguardia (la prima volta ne parlò Baudelaire nel 1864), al mondo di Gèricault, a Van Gogh, al simbolismo, al realismo di Courbet, fino al futurismo di Boccioni e . E poi Picasso e quel Guernica che Caroli giudica il quadro più bello della modernità. Aggiungendo sul quadro quella storia che quando un generale nazista gli chiese “Questo quadro lo ha fatto lei”, il pittore rispose “No, lo avete fatto voi”.

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