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Sabato 30 inaugurazione della targa in memoria del giornalista Gino Rancati

L’apposizione di una targa in un centro cittadino non ha solo valenza commemorativa di un illustre personaggio, ma costituisce anche il segno tangibile che la memoria di quella persona è ancora viva e presente nel tessuto sociale della città. Queste sono le premesse che il CAVEC (Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona, ndr) ha voluto sottolineare annunciando la dedica appunto di una targa dedicata al giornalista cremonese Gino Rancati. “Ricordare Gino Rancati – sottolineano dal Club – significa portare all’attenzione dei cremonesi, e non solo, uno dei personaggi che più hanno contribuito a divulgare la cultura dell’auto per almeno un quarantennio nel secondo dopoguerra che è stato un periodo iniziato con il boom economico nel quale l’auto si è affermata come conquista sociale sino a diventare poi, negli anni ’90, bene di consumo”. In questo arco di tempo ci sono state grandissime innovazioni tecnologiche, ma anche grandi storie umane che Rancati ha saputo “cogliere e raccontare in modo sublime”.

Il CAVEC, nell’attuazione del suo scopo primario di salvaguardia e divulgazione della cultura e della storia dell’auto, ha “accolto con determinazione l’idea dell’amico Luca Dal Monte, cui va la nostra riconoscente gratitudine per averci proposto di commemorare un così illustre figlio della cremonesità intesa nella sua più nobile accezione”. La scelta del luogo dove apporre la targa non poteva che cadere su quell’angolo tra Via Guarneri del Gesù e Piazza Roma dove il giornalista è nato e cresciuto, ma soprattutto dove era situato il famoso Bar Giardino gestito dalla sua famiglia. La targa verrà svelata sabato 30 novembre alle 11.00.

Un particolare ringraziamento va da parte del Club all’amministrazione comunale di Cremona per aver da subito assecondato e condiviso questa iniziativa. Ma i ringraziamenti non finiscono qui: “Un grazie ai soci del CAVEC che con generosità hanno aderito alla sottoscrizione interna di raccolta fondi per la realizzazione dell’opera. Grazie allo scultore Graziano Bertoldi per aver saputo interpretare in modo perfetto un soggetto certamente non facile. Grazie anche a tutti coloro che passando in quell’angolo della nostra Cremona, dedicheranno un attimo del loro tempo per soffermarsi sull’onda del ricordo del grande Gino Rancati”.

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