Cronaca

Il Po scende, si contano i danni. Segalini: 'Alle Canottieri dimezzati rispetto a 2014'

Le Colonie Padane sommerse dall'acqua

Mentre la piena si ritira molto lentamente, col fiume sceso ormai sotto i 4 metri (attualmente è a +3,80 szi, circa), le attività rivierasche iniziano a fare la conta dei danni. Già nelle prime ore della mattina è iniziato il viavai presso le società canottieri dove, come spiega Maurillio Segalini, presidente di Assocanottieri, la situazione sembra volgere al meglio: “L’acqua si è ritirata sui vialetti e ci è stato possibile entrare a controllare. Un po’ in tutte le canottieri, forti dell’esperienza del 2014, situazione simile a quella odierna, avevamo messo in sicurezza le attrezzature, e questo ci ha consentito di dimezzare i danni rispetto ad allora”. Dunque le società rivierasche da venerdì saranno di nuovo pienamente operative.

Buone notizie, secondo Segalini, anche per le prossime settimane: “Aipo e le altre autorità competenti, che ho contatato in mattinata, mi hanno confermato che dovrebbe essere scongiurata un’altra piena per i prossimi giorni, primo perché abbassandosi le temperature nevicherà e secondo perché sono previste comunque diverse giornate di sole. Dunque ci sentiamo sollevati perché dovremmo finalmente essere al sicuro”.

Anche sul fronte delle Colonie Padane si inizia a fare la conta dei danni, anche se è ancora presto per fare una stima esatta, in quanto la struttura è ancora inondata da 80-90 centimetri di acqua. In ogni caso, secondo una prima sommaria valutazione, “i danni non dovrebbero essere pesanti” fa sapere il dirigente comunale ai Lavori Pubblici, Marco Pagliarini. “L’entità economica del nostro intervento di ripristino sarà più che altro legata allo sporco che l’acqua depositerà. Dunque il costo dipenderà dalla pulizia di pavimenti del piano terreno, dei bagni e delle cucine, nonché dell’area verde, e dall’eventuale necessità di ripiantumare il prato”. Altro lavoro da fare sarà lo spurgo delle fognature, e l’asciugatura delle prese elettriche. “A questo riguardo vi fu una certa lungimiranza quando si fece la riqualificazione della struttura con la Fondazione Arvedi Buschini: a suo tempo progettammo i quadri elettrici e le cabine al primo piano dove l’acqua solitamente non arriva” conclude Pagliarini. “Inoltre le attrezzature erano state già rimosse domenica. Una stima dei danni sarà possibile farla  tra 2-3 giorni”.

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