Cronaca

Si interrompe a Camisano la migrazione del nibbio reale

Dal 15 ottobre scorso il dispositivo gps che localizzava gli spostamenti del nibbio reale, identificato dai ricercatori come 9TA, indicava che l’animale, inspiegabilmente, si trovava sempre in un punto fisso nelle campagne cremonesi del Comune di Camisano. L’apparecchio aveva poi cessato di trasmettere segnali di posizione il 28 ottobre.
Il rapace, nato in natura nella Repubblica Ceca, era diretto verso il centro-sud Italia dove, con buona probabilità, avrebbe svernato così come fanno normalmente altri individui provenienti da quella nazione.
Sono stati i ricercatori italiani dell’Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati, in contatto con i colleghi Cechi, a richiedere il supporto dei Carabinieri Forestali di Cremona per individuare e recuperare l’animale e la preziosa strumentazione della quale era dotato.
Grazie alle coordinate fornite dai ricercatori ed alla conoscenza del territorio, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Trescore Cremasco/Crema, dopo una breve ricerca, hanno individuato la carcassa del nibbio reale, ormai in avanzato stato di decomposizione.
Nonostante dell’animale rimanessero solamente scheletro e piumaggio è stato comunque attivato il protocollo di intervento specifico per rapaci particolarmente protetti dalla Legge, al fine di determinare cause della morte ed eventuali responsabilità. Il nibbio reale è “specie particolarmente protetta” ai sensi della Legge 157/1992.
I militari hanno verificato che all’animale, identificato con anello con codice 9TA, era stata sottratta la strumentazione “di bordo” cioè il trasmettitore GPS alimentato da pannello solare del quale era stato equipaggaito dai ricercatori Cechi: l’imbracatura utilizzata per fissare l’apparecchio sull’animale era stata evidentemente tagliata di netto.
Sono in corso accertamenti sulle radiografie effettuate e sondaggi sul terreno nel quale giaceva l’animale.
Il giovane nibbio reale era monitorato da ricercatori della Repubblica Ceca che sono in contatto con i ricercatori dell’Associazione CERM, i quali portano ancora avanti attività in favore della specie che erano state avviate nell’ambito del progetto LIFE Natura Save the Flyers (2010-2014); gestendo, in particolare, una mangiatoia situata in Toscana meridionale che viene frequentata, in inverno, anche da molti nibbi reali dell’Europa centrale (compresi soggetti Cechi) che svernano nel nostro Paese. Il progetto LIFE Natura Save the Flyers aveva come obiettivi principali, tra l’altro, quelli di consolidare la piccola popolazione di nibbio reale di Frasassi (Ancona) e di reintrodurre la specie in Toscana meridionale (zona amiatina – Grosseto). Il nibbio reale si era estinto in Toscana attorno agli ’70 del XX sec. Il progetto di ripopolamento ha avuto pieno successo in Toscana meridionale, a seguito della liberazione di 105 esemplari originari della Corsica e della Svizzera, che ha portato alla formazione di almeno 40 coppie in natura.
Nella Svizzera del Nord Ovest come nella regione della Schwarzwald (Foresta Nera – Germania), grazie alla presenza di prati pascoli frammentati ad aree boschive, è ancora possibile ammirare il maestoso volo del nibbio reale, rispettato ed amato dalla popolazione. Probabilmente anche le zone collinari al di qua dalle Alpi, attorno alla Pianura Padana potrebbero essere un luogo di nidificazione dell’elegantissimo Milvus milvus se si ripristinassero i prati-pascolo preesistenti; infatti, per cacciare le sue piccole prede la specie necessita di spazi aperti erbosi e in generale di zone con bassa vegetazione non trattate con fitofarmaci.

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