Sedi associazioni: il Comune proporrà comodato gratuito in cambio di manutenzione
Cambiano le modalità di concessione delle sedi da parte del Comune alle associazioni. In sintonia con quanto previsto nel codice del Terzo Settore, in maniera graduale e alla scadenza dei contratti di locazione, verrà proposta alle associazioni la formula del comodato d’uso gratuito, che comporta da parte dell’assegnatario l’esecuzione della manutenzione e gli interventi conservativi dell’immobile. All’amministrazione competeranno le opere di manutenzione straordinaria e il controllo sull’esecuzione di quanto pattuito nel contratto. Le nuove modalità di affitto sono state oggetto di una comunicazione in Giunta dell’assessore alle Politiche partecipative e ai Beni Comuni Rodolfo Bona. Circa una ventina i contratti che andranno in scadenza nel 2020. “La proposta – afferma Bona – consentirà ad alcune associazioni, soprattutto quelle che possono contare su mano d’opera al proprio interno, di intervenire direttamente sull’immobile assegnato velocizzando tempi e procedure; dal canto suo l’amministrazione avrà meno procedimenti burocratici da seguire. I contratti potranno avere durata più lunga a seconda delle opere che l’assegnatario si impegnerà a realizzare”.
Naturalmente l’assegnazione in comodato gratuito dovrà essere vagliata di volta in volta dal punto di vista della sostenibilità economica per l’ente. La filosofia dell’intervento è in fondo la stessa che ha ispirato il regolamento per i Beni Comuni varato nella scorsa legislatura, in base al quale singoli cittadini o gruppi possono pattuire con l’ente locale interventi di manutenzione sui beni pubblici (ad esempio la manutenzione delle aiuole). I primi ‘patti’ stanno per essere firmati. “L’idea di fondo – afferma Bona – è quella di dare spazio alle associazioni valorizzandole, allo stesso tempo valorizzando anche il bene”.
Attualmente, per le associazioni sono già in vigore forme di incentivazione a svolgere lavori di manutenzione negli immobili, attraverso lo storno dall’affitto: si tratta di pratiche che poi gli uffici comunali devono seguire di anno in anno e questo è sempre più difficile in tempi di contrazione del personale. La nuova formula dovrebbe alleggerire anche questo tipo di lavoro interno all’ente. g.biagi