Politica

Crisi Bolivia, l'Associazione Latinoamericana di Cremona scrive a Mattarella

L’Associazione Latinoamericana di Cremona (ALAC), associazione che da oltre venticinque anni opera sul proprio territorio nel campo della promozione culturale come strumento di integrazione sociale, ha voluto scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla situazione che sta vivendo la Bolivia, dove il presidente Evo Morales, neo eletto, ha rassegnato le dimissioni. L’ALAC, che già si era rivolta a Mattarella per prendere posizione sulla situazione venezuelana, però considera le dimissioni la conseguenza di un colpo di Stato.

L’Associazione ha quindi voluto esprimere al Presidente della Repubblica “la propria preoccupazione per gli avvenimenti che nelle ultime ore hanno insanguinato e stanno insanguinando le strade della Bolivia, dove forze golpiste legate ai partiti dell’opposizione hanno scatenato violenze inaudite nell’intero paese andino”. “L’esercito – prosegue la missiva – ha costretto il legittimo Presidente Evo Morales, eletto al primo turno da milioni di cittadini nelle elezioni del 20 ottobre, con oltre 650mila voti di differenza dal candidato dell’opposizione, tramutandosi così da garante della legalità costituzionale a forza golpista, portando nuovamente il paese ai tempi bui della dittatura militare degli anni ’70 e ’80”.

Lo spettro golpista è vivo nelle parole dell’ALAC: “Ancora una volta a decidere le sorti di un paese del Sudamerica non siano i suoi cittadini, ma i potenti interessi economici di lobbies e imprese multinazionali straniere, come si evince dalle intercettazioni delle telefonate intercorse tra i golpisti e l’Ambasciata statunitense a La Paz o come confermato dall’intellettuale statunitense Noam Chomsky”.

L’Associazione sottolinea come “il Presidente Morales abbia tentato in tutti modi di riportare la calma nel Paese invitando l’opposizione ad un tavolo di dialogo per la pacificazione del Paese ed offrendo anche la propria disponibilità all’indizione di nuove elezioni, ricevendo come unica risposta la devastazione violenta della propria casa in Cochabamba”. Dall’ALAC arriva anche pieno appoggio alle politiche promosse da Morales, che ha “ridato dignità al proprio popolo”, elencando i risultati ottenuti nella sua azione di governo.

“Il Governo italiano e Lei Sig. Presidente – invitano dall’Associazione -, a promuovere con forza tutte le azioni possibili, in tutte le sedi internazionali in cui il nostro Paese è rappresentato, affinché venga ristabilita la legalità democratica in Bolivia, nel rispetto della Costituzione, e per far sì che da subito cessino le violenze contro il popolo boliviano ed i suoi leader e si avvii un percorso di pacificazione del Paese attraverso il dialogo tra i partiti di governo e quelli di opposizione”. (Leggi qui la lettera integrale)

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