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Il PalaRadi si tinge di blu: Vanoli travolge Bologna 80-73

VANOLI CREMONA: Saunders 6, Mathews 15, Marchetti n.e., Sanguinetti 3, Gazzotti, Ruzzier 15, Sobin 3, De Vico 2, Happ 19, Stojanovic 7, Palmi, Akele 10. All. Sacchetti

POMPEA FORTITUDO BOLOGNA: Robertson 11, Aradori 19, Cinciarini 2, Mancinelli 2, Dellosto n.e., Leunen 5, Sims 18, Prunotto n.e., Fantinelli 12, Daniel 1, Stipcevic 3. All. Martino

Parziali: 24-19; 48-38; 67-60.

Arbitri: Lo Guzzo, Paglialunga, Boninsegna.

Che il detto “La prima impressione è quella che conta” non fosse da prendere alla lettera ce l’aveva dimostrato Matt Tiby, che dopo i 25 punti all’esordio in Supercoppa si era infilato in un tunnel dal quale non è sostanzialmente mai uscito.

Tuttavia, con buona pace dei proverbi: benvenuto Ethan, continua così, se ti va firma pure il prolungamento del contratto domattina, grazie. E pensare che non era nemmeno al meglio, dati i problemi intestinali patiti nella notte tra sabato e domenica. Non sarà “The Flu Game”, ma ci si accontenta alla grande.

Scherzi a parte, abbiamo visto biglietti da visita peggiori da parte di un esordiente in maglia Vanoli: 19 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate, 5 falli subiti, 24 di valutazione e, soprattutto, adesso Cremona ha un punto di riferimento sotto le plance sui due lati del campo. 

Buona tecnica, dinamico, mani educate e braccia lunghe: 29 minuti e 13 secondi di campo non possono e non devono bastare per giudicare un giocatore, ma di uno così c’era bisogno come il pane.

E la partita? Solo una volta sotto, precisamente sul 17-19 nel primo quarto, svantaggio peraltro subito cancellato dal 7-0 Cremona che ha chiuso il quarto.

Era la prima gara senza capitan Travis e si veniva da due sconfitte consecutive con la miseria di 109 punti totali segnati.

Innegabile che servissero delle risposte, anche e soprattutto a livello mentale ancor prima che tecnico, e le risposte sono arrivate: pur con qualche inevitabile sbavatura, Cremona ha usato la cabeza fin dal primo possesso, ringhiando difensivamente come dovrebbe ringhiare una squadra che lotta per salvarsi.

Nove giocatori diversi a referto: pure questo un bel segnale, così come i 15 di uno spavaldo Ruzzier dopo la virgola della settimana scorsa e i 10 di Akele, alla prima doppia cifra in Serie A.

E poi Mathews, che sparacchia dal campo (6/17) ma piazza 8 punti di importanza capitale in un terzo quarto che aveva visto la Effe tornare sul -6 con un parziale di 11-2.

Sono successe altre due cose particolari in questa gara: Saunders ha disputato una gara “normale”, chiudendo a 6+5+4 ma sacrificandosi difensivamente su Robertson e Aradori.

E la seconda? Beh, a conti fatti la gara l’ha chiusa Happ con la schiacciata del definitivo +7, ma nel possesso precedente il giocatore che ha rischiato i connotati prendendosi lo sfondamento da Aradori è uno di quelli che i riflettori li vede di rado. Si, proprio Giacomo Sanguinetti. E pazienza se quel fallo in attacco fosse quantomeno dubbio.

Due punti pesanti, perchè è dal PalaRadi che deve passare la salvezza.

Due punti meritati, perchè se l’atteggiamento è questo, le nubi nerissime della settimana scorsa possono anche svolazzare altrove.

Fotoservizio Francesco Sessa

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