Cronaca

Raddoppio ferroviario, primi problemi: impossibile definire le tempistiche

Sembra essere a rischio il radoppio ferroviario della linea Codogno-Cremona-Mantova. La questione è emersa nel corso dell’incontro dei quadranti est e sud Lombardia, tenutosi nella giornata di martedì, che ha visto la partecipazione dei pendolari, dei vertici Trenord, mente grandi assenti erano le amministrazioni comunali di Cremona e di Mantova.

Nel corso della fase di studio del progetto preliminare per il raddoppio è infatti emerso che per poter effettuare il raddoppio “la quasi totalità del “piano binari” (ovvero la massicciata su cui poggiano i binari stessi), deve essere rialzata di almeno 2 o 3 metri per permettere di supportare il nuovo carico, a causa di problemi morfologici”, come si legge nel documento predisposto dal Coordinamento dei pendolari che hanno preso parte alla riunione. Per questo Rfi “ha detto che il progetto deve rientrare in quelli considerati “grandi opere” e che come tale sarà trattato. Al momento non è stato possibile avere un ordine temporale di effettuazione”.

A questo proposito l’auspicio del pendolari è che venga presa una decisione definitiva anche per quanto riguarda il collegamento Cremona-Mantova u gomma, “in modo che almeno da una delle due parti (quella mista strada/ferrovia oppure quella solo ferro) possa sbloccarsi in modo definitivo. Sappiamo che verso la fine del mese di novembre dovrebbe esserci un nuovo incontro a Roma su questo tema: resteremo attenti e vigili per cercare di capire se ci saranno novità anche per noi”.

Incontro deludente anche sul tema dei ritardi: “Secondo i dati presentati da Trenord, la puntualità in Lombardia, rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018, è passata dal 75% all’81,5%, valore che sale all’ 85,3% se si escludono le cause di forza maggiore. Facendo poi un focus sulla Milano – Mantova, i dati sono di una puntualità dell’83% (treni con un ritardo inferiore ai 5 minuti), che sale all’87% se si considerassero 7 minuti di ritardo” si legge nel documento dei pendolari. Numeri che però non rispecchiano la realtà quotidiana di chi viaggia in treno. “Nonostante siano stati forniti dati inequivocabili su quale sia la puntualità veramente percepita da parte dei pendolari, non sono state fornite ulteriori informazioni” si legge nel documento. I coordinatori dei viaggiatori hanno fatto notare all’azienda che se “le medie si fanno sull’intera giornata, la gran parte dei viaggiatori utilizza i treni in fascia pendolari, che hanno grossi problemi di puntualità, come dicono le nostre rilevazioni”.

Tra l’altro tutto questo a fronte del fatto che il numero di viaggiatori certificato, ad oggi, “è stato di più di 12.000 persone, contro le 10.000 dello scorso anno, quindi un incremento di più del 20% di viaggiatori; tenuto conto che per lo più la rilevazione viene effettuata sui treni diretti, considerando il numero complessivo, si arriva quindi tranquillamente alle 16/17000 unità”.

Tra le altre questioni poste, “in merito ai lavori che sono in corso, Rfi ha confermato che proseguiranno a partire da dicembre e che dureranno circa un anno. Questi lavori interesseranno il completamento dell’installazione dell’ascensore di accesso al marciapiedi del 3 e 4 binario, oltre al rifacimento del secondo sottopasso (lato Mantova) e dell’innalzamento del marciapiedi del primo binario”.

Altro tema affrontato, e non risolto, è quello dei viaggiatori con ridotte capacità motorie, per i quali, al momento, “permane il problema di poter effettuare il tragitto tra il marciapiedi 3/4 e l’1, se non segnalando eventuale presenza di viaggiatori con difficoltà nei tempi previsti (48 ore prima) in modo che si possa eventualmente far arrivare il treno sul primo binario, se previsto sul terzo. Non ci sono soluzioni per chi ha “leggere” problematiche (vedi infortuni temporanei) o famiglie che viaggiano con carrozzine al seguito. Non proprio un bel biglietto da visita per la città” si legge ancora nel documento.

Nessun aggiornamento ufficiale, inoltre, è stato fornito “in merito alla realizzazione del nuovo parcheggio silos previsto a Cremona, nella zona “est” del cavalcavia del cimitero, che doveva iniziare a Settembre. Da voci vicine all’Amministrazione Comunale che ci sono giunte, pare siano state superate alcune difficoltà iniziali e che con il nuovo anno anche questi lavori dovrebbero prendere il via”.

Per quanto riguarda il materiale rotabile, è stato evidenziato un problema legato al fatto che alcuni convogli sono fermi per un piano di manutenzione “lunga ed ordinaria”, che “ha costretto ad utilizzare il materiale “avanzato” che è formato da 5 pezzi. Il piano di manutenzione dovrebbe terminare a dicembre e quindi, con il prossimo anno, non dovrebbero più circolare convogli a 5 pezzi sulla Milano-Cremon-Mantova”.

E’ stata inoltre segnalata “la difficoltà dell’acquisto dei biglietti elettronici Ivol nelle stazioni minori (ma anche in quelle maggiori), vista la mancanza o il non funzionamento delle bigliettatrici automatiche, uniche abilitate ad emetterli. Al momento non è previsto che la biglietteria possa emettere quel tipo di biglietti” si legge ancora nel documento.

“Sicuramente un incontro che ha visto poche novità per quanto riguarda il nostro territorio, soprattutto visto il piano emergenziale messo in pratica a dicembre 2018, con la sostituzione di diversi collegamenti su ferro con Bus sostitutivi” scrivono ancora i pendolari. “Ma per Trenord la principale attenzione, in questo momento, è su linee considerate più critiche (ci sono tratte che, dati certificati da Trenord, non arrivano al 60% di puntualità, non vogliamo immaginarci cosa voglia dire, vista la differenza tra quanto dichiarato sulla nostra direttrice e quanto da noi effettivamente rilevato) ed alla sostituzione del materiale più vetusto con i nuovi convogli che Regione Lombardia ha comprato e che inizieranno ad arrivare a breve. Al momento il materiale che entrerà in esercizio sarà pari a quello messo fuori esercizio, quindi non ci sarà eventuale materiale da poter girare verso altre linee. Probabilmente con il secondo lotto (seconda metà del 2020 o inizio 2021) potrebbe liberarsi materiale che possa sopperire ad eventuali problematiche di quello in uso sulle nostre”.

Altra questione che indispone i pendolari è il fatto che non siano previsti nuovi collegamenti da Milano verso Cremona/Mantova (e viceversa), “per due sostanziali motivazioni: mancanza di materiale adeguato per poterli effettuare e congestione del nodo milanese, soprattutto nella stazione di Milano Centrale, dove non è più possibile inserire nuove tracce. Regione Lombardia, in separata sede, ci ha confermato che sono in valutazione possibili spostamenti di orario di altre direttrici, per poter trovare il modo di liberare qualche traccia e poter inserire qualche nuovo collegamento”. A questo proposito i pendolari hanno ribadito che “anche che, se il nodo di Milano è congestionato, in una prima fase è per noi accettabile, pur di avere qualche possibilità di collegamento in più, anche avere collegamenti con incroci a Codogno, utilizzando i treni della Piacenza/Bologna, se ci fosse poi la possibilità di trovare una coincidenza”.

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