Cr-Mn, Degli Angeli: 'Con che soldi si farà?' Manfredini: 'Meglio raddoppio ferroviario'
“Apprendo da fonti di stampa e ministeriali che si è tenuto un vertice sul tema autostrada Mantova-Cremona. Con il Ministro Toninelli, pochi mesi fa, si era arrivati finalmente all’ammissione della insostenibilità dell’opera. Anche Regione Lombardia aveva chiaramente detto che se non era sostenibile per i privati (dal momento che sarebbe previsto un aggravio economico di oltre mezzo miliardo), non lo era certo per le casse pubbliche”, afferma Marco Degli Angeli (M5S).
“Nel nostro territorio – prosegue il consigliere regionale – molti comitati e cittadini si sono attivati da tempo per proporre alternative sostenibili ed evitare lo scempio di un territorio già abbastanza devastato sul versante del consumo di suolo e con superficie agricola utilizzabile, molto preziosa. Una superficie che non può essere sacrificata sull’altare dello spreco, con un’autostrada che non velocizzerebbe il transito fra Mantova e Cremona rispetto alla riqualificazione della ex statale 10 che a breve tornerà sotto la gestione ANAS”. Il M5S infatti ha sempre “considerato prioritario riqualificare la statale ss10, anche con raddoppi selettivi di carreggiata e realizzare il raddoppio della tratta ferroviaria Mantova-Cremona-Codogno . Si tratta di opere peraltro molto più rapide da eseguirsi e che eliminerebbero code, disagi e che avrebbero ricadute importanti per le nostre aziende”.
Degli Angeli quindi si chiede: “Ora, all’improvviso, dopo avere ritenuto l’autostrada insostenibile e non supportata da un flusso traffico sufficiente, Regione Lombardia trova ed estrae dal cappello 700 milioni per un’opera che chissà quando verrebbe realizzata. Mi risulta che nel bilancio regionale per la legge di bilancio 2020 i 700 milioni di investimento sono al momento finalizzati ad altre opere, quindi non si capisce neppure quando si inizierebbe a mettere soldi veri in quest’opera. 700 milioni che eliminerebbero qualsiasi altro investimento per opere richieste dal territorio Cremonese, Cremasco e Casalasco. Cosa ne pensano i sindaci di Crema, Casalmaggiore e gli altri comuni davanti al rischio di venire dimenticati e sacrificati sull’altare della grande opera? Questi annunci che sentiamo dal 2003, hanno tenuto bloccato imprese e territori”. “C’è il rischio – conclude l’esponente pentastellato – di essere tornati nuovamente alla fase delle promesse e dei maxi irrealizzabili ed insostenibili e dello spreco dei soldi dei cittadini. Non possiamo più tollerare altri anni di code e viaggi poco sicuri a causa dei continui rimpalli di responsabilità e incapacita di compiere scelte. Si metta la finalmente la parola fine al progetto dell’Autostrada, dichiarato ormai da tutti insostenibile, e si LAVORI in modo serio e deciso sulla riqualificazione della ex SS10. Ne guadagnerebbero tutti”.
Sul tema interviene anche l’ex assessore ad Ambiente e Mobilità del Comune Alessia Manfredini, da tempo pendolare sulla tratta Cremona Milano: “L’autostrada Cremona-Mantova a differenza del raddoppio ferroviario, sarà un debito per le future generazioni (costo 1,2 mld) e un danno all’ambiente, per questo credo che i progetti vadano visti su due piani diversi, per tempistica, competenza e per tipologia e impatti”. “E’ urgente – conclude Manfredini – incalzare Regione e Governo per rivedere velocemente la governance di Trenord (di cui 50% di Trenitalia) oggi fallimentare e per restituire un servizio dignitoso ai tanti pendolari cremonesi che quotidianamente si spostano. Sul tema del raddoppio ferroviario, ci vuole un’accelerazione, visto che non ci sono aggiornamenti sul lotto 1. Sul raddoppio Codogno-Cavatigozzi, quello che interessa ai cremonesi, che non è ancora finanziato, bene che sia inserito nero su bianco, con tempi certi e coperture finanziarie, in un accordo di programma con Governo e RFI, per evitare altri slittamenti temporali”.
Perplessità e contrarietà arrivano anche dal Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre e Stati Generali dell’Ambiente e della Salute della Provincia di Cremona: “Nel comunicato diramato dal ministero si legge di fantasiose, quanto improbabili, sinergie tra i cantieri di costruzione del raddoppio ferroviario Mantova-Codogno e quelli dell’autostrada Cr-Mn, che, ora, scopriamo essere diventata il collegamento tra Milano e il Brennero, dopo che per diciassette anni c’è stata raccontata la favola del “Corridoio V Lisbona-Kiev”.
“Ribadiamo – prosegue il Coordinamento – la nostra contrarietà alla realizzazione di una superstrada dal costo dei circa 800 milioni di euro di fondi pubblici, perché fortemente impattante e ampiamente sovrastimata rispetto al traffico presente sulla SP10, che è mediamente di circa 9 mila veicoli al giorno. Consideriamo un grave spreco di denaro pubblico (2,1 Mld di euro) investire sia nel raddoppio ferroviario che nell’autostrada, due opere alternative e in netta competizione tra di loro. Valutiamo questo cambio di rotta nell’affrontare il tema dell’autostrada Cr-Mn come una sfida politica per costringere Regione Lombardia a dimostrare nei fatti, cioè stanziando le risorse necessarie, la propria volontà di dare corso alla realizzazione di questo progetto”.
I Comitati infine concludono: “Riteniamo la scelta autostradale come uno scenario assolutamente da scongiurare, e per questo continueremo nel nostro impegno per riportare al centro del dibattito la nostra proposta di riqualificazione della SP10, che, ricordiamolo, prevede un costo di soli 78 Mln di euro. Chiediamo che le risorse promesse dalla Regione (488 Mln di euro) per finanziare la Cr-Mn vengano confermate, e destinate, attraverso un preciso accordo di programma tra Regione, Anas, Province ed enti locali, a tutti quegli interventi, sulla viabilità e sulle ferrovie, in grado di migliorare sensibilmente, e in modo sostenibile, la vita di studenti, lavoratori e pendolari”.