Quarant'anni fa monsignor Helder Camara in visita a Cremona

Dopo la proclamazione a Santo nello scorso anno di monsignor Arnulfo Romero, vescovo di San Salvador, il 2020 potrebbe vedere la beatificazione di un altro grande vescovo latinoamericano, dom Helder Camara, arcivescovo di Olinda e Recife in Brasile. Animatore del Concilio Vaticano II,ha lavorato a lungo per risolvere la miseria nelle favelas brasiliano e per questo fu anche chiamato “il vescovo delle baracche”. Dom Camara divenne il simbolo di molte battaglie per per la giustizia, fratello dei più poveri e degli emarginati contro ignoranza e miseria. Fu un vescovo scomodo ma soprattutto un uomo dal cuore grande e coraggioso.

Andò a vivere nella periferia di Recife lasciando il suo palazzo vescovile all’organizzazione che si occupava dei più poveri. Monsignor Camara venne una sola volta a Cremona e fu il 3 novembre 1979, esattamente quarant’anni fa, portato a incontrare i giovani su invito del gruppo cremonese di Mani Tese. L’incontro doveva tenersi in Cattedrale ma l’incontro venne dirottato in Sant’Agostino e quella mattina, migliaia di giovani riempirono la bella chiesa cremonese.

L’introduzione fu del vescovo monsignor Fiorino Tagliaferri che ricordò come dom Helder rappresentasse al meglio l’umanità della Chiesa e l’impegno contro l’ingiustizia. Poi toccò a dom Helder, piccolo, esile, nella sua veste talare beige, parlare ai cremonesi nel suo italiano stentato ma con la voce forte del profeta. “La violenza numero uno, la violenza madre di tutte le altre violenze è la miseria” esordì monsignor Camara in un discorso appassionato che toccò il paradosso degli armamenti, la povertà tangibile e in crescita, il paradosso degli sprechi. Poi il grido che risuonò come un monito ai ragazzi nell’antica chiesa: “Giovani che volete un mondo più giusto e più umano, non scegliete la violenza, credete nella forza del diritto più che nel diritto della forza!” E poi la chiusura ricordando un canto brasiliano di valore profetico: “quando sogniamo soli è solo un sogno, quando sogniamo insieme è l’inizio della realtà”.