Caccia ai tordi con richiamo vietato: sequestri a Soncino

È di un richiamo acustico con annessa batteria e telecomando, un fucile sovrapposto e 25 tordi (bottaccio e sassello) abbattuti, quanto sequestrato dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cremona in località Gazzabino nel Comune di Soncino in una attività congiunta alla Polizia Provinciale di Cremona.
Denunciato un settantenne bergamasco, che aveva occultato il richiamo elettronico nella struttura esterna del “capanno di caccia”. Ad insospettire i militari e la Polizia Provinciale all’atto del controllo, è stato il telecomando che si trovava accanto al cacciatore appostato nell’attività venatoria; ne seguiva una ispezione al capanno dove veniva rinvenuto il dispositivo che riproduceva il suono stridulo e meccanico detto anche “zizzo” caratteristico del tordo.
La Forestale ha subito disattivato il marchingegno sequestrando nel contempo il fucile e l’avifauna abbattuta.
Diverse le tipologie di richiami da caccia: uccelli vivi; strumenti che imitano il canto degli uccelli e sostanze inerti che attirano la preda.
Riguardo i dispositivi riproducenti il canto/verso degli uccelli o ungulati, questi sono di libera vendita ed utilizzabili per finalità scientifiche e/o educazione ambientale; è però assoluto il divieto del loro utilizzo come richiami da caccia durante l’attività venatoria.
L’articolo 21, lettera “r”, della Legge 157/1992 sulla Caccia recita: “E’ vietato a chiunque usare a fini di richiamo uccelli vivi accecati o mutilati ovvero legati per le ali e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono”; ammenda fino a 1549 Euro per chi esercita la caccia con mezzi vietati.
Le attività di perlustrazione e controllo al rispetto normative dell’attività venatoria, e contrasto alle forme di bracconaggio, incentivate dal Comando Regione Forestale Lombardia e coordinate dal Gruppo Carabinieri Forestali Cremona, proseguiranno per tutta la stagione venatoria.