Cronaca

Attenzione alla falsa fattura: è un virus 'ransomware' Cremonesi sotto attacco

Diversi e insistenti, in queste ultime settimane a Cremona e provincia, sono i tentativi di truffe online attraverso le quali l’hacker di turno cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale. A Cremona sono numerosi i clienti di varie aziende del territorio che si sono visti arrivare nella propria posta elettronica false fatture provenienti dalle aziende, che, una volta contattate, hanno disconosciuto l’invio dei messaggi di posta. Si tratta di uno degli ultimi ‘ransomware’ (programma ricattatore), un genere di truffa informatica che via via sta soppiantando il ‘phishing’, che invece richiede l’involontaria collaborazione della vittima, indotta a fornire i dati del proprio conto corrente o simili, al fine di svuotarlo. “Gentile cliente”, si legge nel testo della email, “come da sua richiesta le inviamo in allegato la fattura in oggetto in formato doc. Sarà vostra cura la stampa su supporto cartaceo (risoluzione del 04/07/2001 n. 107). Cordiali saluti”, e segue un altro indirizzo email della ditta. Lo scopo dei truffatori è quello di installare un virus sul pc delle vittime che impedisce alla macchina di funzionare, proponendo poco dopo al destinatario il pagamento di una cifra in denaro per sbloccarla tramite una password. In pratica, si annuncia l’arrivo di una fattura o degli estremi di un pagamento effettuato, ovviamente in allegato, la cui estensione apparente può essere anche quella di un file di testo ma in realtà è il programma-virus che per i pirati informatici non è difficile camuffare con un codice non visibile all’utente. Una volta aperto l’allegato, il virus si impadronisce dei dati salvati sul pc della vittima, oppure reindirizza le connessioni verso un sito pirata per rubare i soldi dal conto corrente o dalla carta di credito, o ancora è un vero ‘ransomware’ che bloccherà il pc finché, per avere la password per sbloccarlo, non sarà ‘pagato un riscatto’, solitamente un centinaio di euro.

S.P.

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