Cronaca

Pala Schizzi e un quadro del museo civico da oggi in mostra a Pordenone

Anche il Comune di Cremona con l’Assessore al Turismo Barbara Manfredini era presente, con le altre autorità e i curatori, all’inaugurazione della mostra Il Rinascimento di Pordenone. Con Giorgione, Tiziano, Lotto, Jacopo Bassano e Tintoretto, aperta da oggi fino al 2 febbraio 2020 a Pordenone.
La mostra, curata da Caterina Furlan e Vittorio Sgarbi, rappresenta l’omaggio di Pordenone a Giovanni Antonio de’ Sacchis detto Il Pordenone (Pordenone 1483-84 – Ferrara 1539), uno dei maggiori artisti protagonisti del Rinascimento italiano. Durante la presentazione Vittorio Sgarbi ha ricordato spesso la grandiosità del Pordenone con la magnifica Crocifissione dipinta nella Cattedrale di Cremona.
“La nostra presenza alla mostra è motivata dalle attività previste nel Protocollo d’Intesa siglato con Piacenza e Pordenone per il progetto Alla scoperta del Pordenone. La figura e le opere di un grande artista quale è stato Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone è non solo anello di congiunzione tra Cremona, Piacenza e Pordenone, ma anche spunto per la valorizzazione e la promozione turistica e culturale dei territori di queste tre città, infatti in questa bella mostra è presente anche un’opera del nostro Museo Civico, il Padre Eterno fra le nubi in una gloria di cherubini di Camillo Boccaccino e il dipinto della Cattedrale intitolato Madonna col Bambino, i Santi apostoli Giacomo e Filippo, un angelo musico e il donatore Giacomo Schizzi, noto come Pala Schizzi del Pordenone” ha detto l’Assessore. “Nell’ottica della promozione del territorio, anche attraverso la costruzione di collaborazioni con realtà accomunate da interessi condivisi, – ha proseguito Barbara Manfredini – vogliamo proseguire la valorizzazione e il sostegno culturale e turistico dei territori che ospitano le opere del Pordenone”.

La figura del Pordenone, chiamato ai suoi tempi “pictor modernus”, è considerato il maggior pittore friulano del Cinquecento e uno tra i maggiori artisti dell’arte figurativa. Dotato di eccezionali doti artistiche e forte personalità nell’interpretazione pittorica, ha lasciato tracce del suo passaggio in diversi paesi del Friuli. Il suo innovativo operare artistico è rappresentato dal grandioso ciclo delle Storie della Passione, eseguito tra il 1520 ed il 1522 nel Duomo di Cremona, mentre tra il 1530 ed il 1535 ha lasciato una serie di bellissime scene affrescate nella chiesa di Santa Maria di Campagna a Piacenza.

L’esposizione si concentra principalmente nella Galleria d’Arte Moderna, situata all’interno di Parco Galvani, ma si articola anche nella sede del Museo civico d’Arte di Palazzo Ricchieri e nel Duomo di Pordenone, dove sono conservate le opere dell’artista realizzate per la sua città.
Sono oltre 50 i dipinti del Pordenone e degli altri protagonisti del Rinascimento in mostra, a cui si affiancano una ventina di disegni autografi del Maestro e una decina di antiche stampe ad arricchire l’excursus espositivo. Le opere provengono da importanti musei italiani e internazionali come il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistoriches di Vienna, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera di Milano e il Museo di Capodimonte di Napoli, oltre che dai musei e chiese del territorio friulano, veneto e lombardo.
Il percorso di visita prevede una sezione multimediale con un video della Crocifissione (visibile anche sul sito del Comune di Cremona nella sezione gallerie video).

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