Nuovi sguardi d'artista sul Po: Favini, Rovaldi, Martinotti protagonisti al Triangolo
Un omaggio al grande fiume: la galleria il Triangolo presenta due eventi dedicati al Po con tre artisti di generazioni diverse che ci restituiscono un punto di vista inedito. Il grande fiume diviene scenario e fonte di ispirazione per un film digitale ed un’installazione che saranno i protagonisti di due diverse giornate. Venerdì 25 ottobre è in programma la proiezione del film To say nothing of the dog, di Ettore Favini e Antonio Rovaldi (cinema Filo, ore 19.30).
Un viaggio in battello lungo l’ultimo tratto del Po, da Cremona fino al mare Adriatico, per raccontare, attraverso il ritmo lento della navigazione, la vita lungo le sponde del fiume. Un viaggio liquido ed immersivo, dove il punto di vista del viaggiatore si alza e si abbassa costantemente seguendo gli argini in un continuo alternarsi, dentro e fuori il letto d’acqua. Come una raccolta di appunti di viaggio, To say nothing of the dog si compone di microstorie colte dallo sguardo di due artisti che da tempo rivolgono la loro ricerca al paesaggio e alle relazioni che esso ha con i suoi abitanti. Rileggendo e restituendo le esperienze, le storie e gli incontri con la gente del Po e la sua cultura attraverso una mappatura del territorio, non solo cartografica ma anche fisica, il film invita lo spettatore a riflettere su una certa idea di movimento nel paesaggio, accompagnandolo a guardare il fiume dal suo interno e a riprendere confidenza con un tempo di attraversamento lento dei luoghi che oggi sta scomparendo.
To say nothing of the dog è stato tra i quattro progetti vincitori del concorso Rigenerazione, indetto nell’ambito della 48° edizione del Premio Suzzara (2013) dal titolo La terra si muove con il senso, a cura di Paola Boccaletti, Elisabetta Modena e Marco Scotti. È stato inoltre in concorso alla 36ma Edizione del Bellaria Film Festival.
Gli autori hanno compiuto, nell’estate del 2014, il viaggio su una piccola barca da fiume, da Cremona fino a Gorino, insieme a Emanuele Colombo che ha realizzato una fotografia poetica e a Francesca Berardi, giornalista e reporter, che ha realizzato le interviste. Il film ha avuto una genesi molto lunga, circa 2 anni e mezzo di montaggio, grazie al lavoro paziente di Federica Ravera, filmmaker e montatrice che ha collaborato per diversi anni con Ermanno Olmi e Franco Piavoli. Per la parte audio c’è stato un primo intervento di Francesco Liotard, già tecnico di Ermanno Olmi e Luca Guadagnino, finché Tommaso Zerbini ha concluso il lavoro.
Sabato 26 ottobre appuntamento alla Perca sul Po a Spinadesco (ore 17) con il primo atto di un evento che, in occasione dell’imminente personale di Jacopo Martinotti a Treviglio (nell’ambito della IX° edizione di ArtDate, Bergamo, 14-17 novembre 2019), collegherà le due città. The End è una mostra che sembra nascere in viaggio, un’installazione sul fiume che appare come fosse di passaggio, a dare vita al finale di un film entro un cinema che prende corpo in un luogo inaspettato. Titolo di coda abbandonato in mezzo al Po, in attesa di riprendere il suo percorso, The End si nasconde, sperduto, invitando il pubblico a ricercarlo fino a scoprire un luogo silenzioso del fiume. E in quel luogo si fa miraggio, cullato come un sogno dal flusso dell’acqua in cui è immerso, laddove le immagini liquide scorrono come sfondi di una pellicola cinematografica il cui finale diventa momento di raccoglimento cui ognuno è invitato a partecipare.
To say nothing of the dog, di Ettore Favini e Antonio Rovaldi
venerdì 25 ottobre, ore 19.30
Cinema Filo, piazza Filodrammatici, Cremona
Ingresso libero fino a esaurimento posti
The End, di Jacopo Martinotti
sabato 26 ottobre, ritrovo alle ore 17 in Località Maginot, a Castelvetro Piacentino
per poi raggiungere le rive del Po
Ettore Favini (Cremona, 1974) Attraverso una ricerca fatta di studio, osservazione e dialogo, realizza opere site-specific, frutto di un processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore ne diventa parte attiva. Nel 2019 ha vinto il Bando Italian Council MIBACT con una mostra personale nel 2020 presso il Carré d’Art Contemporaine a N?mes. Vincitore del Premio Artegiovane delle Camere di Commercio di Milano e Torino nel 2005, ha vinto nel 2007 il Premio New York presso la Columbia University.
Attualmente al Museo del 900 di Milano, in occasione delle celebrazioni Leonardesche, Favini espone l’opera Atlantico, che è entrata a far parte delle collezioni. Le recenti mostre personali sono state tenute presso: Museo MAN di Nuoro, Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, Genova; Istituto Italiano di Cultura, Tirana. Tra le mostre collettive: Autostrada Biennale, Prizren; OCAT, Shanghai; PAC, Milano; SongEun Art Space, Seoul. È docente nel Corso di Visual Arts di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e Roma, insegna pittura presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo.
Antonio Rovaldi (Parma 1976) La sua ricerca riguarda il paesaggio, la sua pratica artistica si basa sul camminare e sul percorrere lunghe distanze in bicicletta. Nel 2019 ha vinto il Bando Italian Council, MIBACT che lo porterà ad esporre nei prossimi mesi ad Harvard, Boston, nel 2006 ha vinto il Premio New York alla Columbia University e nel 2009 è stato Artist in Residence presso l’ISCP di Brooklyn. Le sue mostre personali sono state realizzate presso: Galleria Michela Rizzo di Venezia; Museo MAN di Nuoro; The Goma Gallery a Madrid; Hirshhorn Museum a Washinton DC. Le sue recenti collettive sono state: Fondazione Prada Osservatorio e al Festival di Fotografia Europea. Molti sono i libri pubblicati di cui ricordiamo: Orizzonte in Italia (Humboldt Books, 2015), Detour in Detroit con Francesca Berardi (Humboldt Books, 2015), di prossima uscita The Sound of the woodpecker Bill: New York City (Humboldt Books, 2019). Nel 2017 Rovaldi ha aperto le porte del suo studio milanese e creato CLER, un progetto espositivo che ospita mostre di artisti, la cui ricerca verte sulla fotografia, il suono e l’immagine in movimento.
Jacopo Martinotti (Milano, 1995) Ha recentemente terminato gli studi presso la NABA di Milano. È stato residente a Viafarini e ha ricevuto una menzione speciale al Premio Città di Treviglio che si concluderà con la sua mostra personale in occasione di Artdate 2019. Nel 2018 ha partecipato al workshop Marcello Maloberti È il corpo che decide al Museo del Novecento di Milano per Furla Series e nel 2017 ha vinto il Premio d’Arte Città di Monza alla Biennale Giovani Monza. Tra le mostre collettive: The Great Learning alla Triennale di Milano e Four presso la Fondazione Pini (2017); Era pacifica pare presso Careof (2016). Il 15 ottobre scorso è stato nominato fra i dieci vincitori di AccadeMibac, il premio dedicato agli artisti under 28.