Cronaca

Reati denunciati in calo a Cremona e provincia: -6,1% nell'ultimo anno

Cremona si conferma una provincia tranquilla dal punto di vista della criminalità, con un numero di denunce in calo nell’ultimo anno, -6,1% dal 2017  /2018 ad oggi. Lo scrive il Sole 24Ore nella nuova puntata del viaggio sulla qualità della vita nelle province italiane. Con 2.841 denunce ogni 100mila abitanti Cremona è 79esima nella graduatoria nazionale di 106 province; quella con il maggior numero di reati denunciati è Milano (7.017); Oristano vince il premio del territorio con il minor numero di denunce (1.493). In genere comunque i reati sono in calo un po’ dovunque, anche nella stessa Milano (-2,6%). Sono in crescita invece in alcune province turistiche o nelle grandi aree metropolitane, come Firenze, +9,5, Imperia, Napoli, Ferrara, Massa Carrara, Palermo, Perugia, Belluno, tra le altre. In particolare, Cremona risulta in coda alle classifiche per alcune tipologie di reati: 104esimi per riciclaggio di denaro (con un calo di oltre l’80% delle denunce); centesima per incendi (-20%); 89esima in quanto a denunce di associazioni a delinquere, con zero denunce nell’ultimo anno.

Nell’ultimo rapporto della Polizia di Stato, diffuso ad aprile 2019, emergeva un calo dei reati in provincia nell’ultimo anno, 9.374 contro i 10.824 dell’anno precedente, con un calo del 13,4%. Sono diminuiti del 20% i casi di omicidio colposo, passati da 15 a 12, di cui la stragrande maggioranza in conseguenza di incidenti stradali; sono diminuiti del 4,6% i reati di lesioni dolose, del 4,5% quelli di minacce, e del 7,7% quelli di danneggiamento. Aumentati del 12,6%, invece, i reati di percosse. I casi di furto hanno registrato una sensibile diminuzione del 14,9%. All’interno di questa categoria sono aumentati solo i furti con destrezza (1,8%) e i furti di ciclomotori (26,9%). Le rapine sono complessivamente diminuite del 9,8%.

C’è da chiedersi se il calo delle denunce corrisponda ad un’effettiva diminuzione del livello di criminalità oppure se il fenomeno sia da inquadrarsi in un più diffuso senso di timore nel recarsi dalle forze dell’ordine.

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