Maga a processo, la vittima: 'Non sapevo come uscirne e continuavo a darle soldi'
Circonvenzione di incapace. Con questa accusa è a processo Elvira Di Lorenzo, 79enne di Fermo residente a Milano, sedicente maga. Per la procura, l’imputata, che si faceva chiamare maga Valery, aveva approfittato di un parziale vizio di mente della vittima, una 45enne residente in provincia di Bergamo, disperata per la fine della relazione sentimentale con il suo capo. Nell’arco di due anni la 45enne aveva consegnato alla maga più di 600 mila euro per farsi fare rituali d’amore, fino ad arrivare a dilapidare il suo patrimonio e persino a prelevare il denaro dalla ditta per la quale lavorava, reato per il quale è già stata condannata ad un anno e sei mesi, pena sospesa. A nulla erano serviti gli amuleti e i rituali d’amore: candele a forma fallica a 3.000 euro l’una per avvicinarla alla persona amata, limoni magici da cuocere per allontanare la negatività al prezzo di 500 euro l’uno, profumi e unguenti. La vicenda è cominciata nel 2011, e i 600 mila euro, soldi del conto corrente della 45enne, della sua famiglia e prelevati dalla ditta, erano stati consegnati alla maga nell’arco di due anni, parte nel corso di appuntamenti fissati a Crema, e parte a Milano. La Di Lorenzo, nelle vesti della maga Valery, aveva ricevuto la cliente bergamasca in più occasioni presso il proprio studio insieme al marito, deceduto nel 2017, sottoponendola a rituali magici per risolverle problemi sentimentali, e, sempre secondo la procura, riuscendo a soggiogarla completamente.
Drammatica la testimonianza in aula della vittima, parte civile con l’avvocato Marco Simone, che ha raccontato di aver vissuto un vero e proprio incubo che l’aveva portata addirittura al ricovero in una struttura psichiatrica. “Mi sono fidata delle persone sbagliate”, ha detto la donna, che lavorava come impiegata in un’azienda. “Ero in un periodo un po’ particolare della mia vita, e la maga aiutava le persone in difficoltà sentimentali”. All’inizio il rapporto con la Di Lorenzo era amichevole. “Mi riceveva presso il suo studio a Crema, era come andare dallo psicologo. Mi diceva di non preoccuparmi, che mi avrebbe dato una mano”. Alla vittima, maga Valery leggeva le carte e dava del materiale da comprare per i riti magici. “All’inizio ho potuto pagare con i miei soldi”, ha raccontato, precisando però che le cifre erano alte. “A volte mi chiedeva anche 5.000 euro, fino a quando sono arrivata al punto di non poter più permettermi di pagare. Stavo malissimo, le dicevo che non avevo più soldi, lei sapeva che facevo l’impiegata e che guadagnavo 1.300 euro al mese, ma mi diceva di prendere i soldi dei miei genitori. Io sostenevo che con i suoi riti non succedeva nulla, che non vedevo risultati, ma lei insisteva che erano cose lunghe e che si doveva andare avanti. E mi chiedeva sempre contanti”.
Disperata, la 45enne aveva sottratto denaro dal conto corrente di famiglia, risparmi dei genitori e soldi dall’azienda per la quale lavorava. “Gestivo io la contabilità e avevo la piena fiducia dei miei titolari”, ha spiegato la donna, che dall’azienda aveva sottratto più di 400.000 euro. “Ero disperata, l’unico obiettivo che avevo era quello di trovare soldi per la Di Lorenzo, ma poi al lavoro non riuscivo più a coprire i prelievi che facevo”. Secondo quanto riferito dalla vittima, la maga, nel frattempo, si era fatta sempre più insistente: “Mi telefonava ininterrottamente e mi mandava messaggi, mi diceva di staccarmi dalle persone che frequentavo perché facevano finta di volermi bene. E voleva i soldi: ‘Ti lascio un po’ di tempo’, mi diceva, ‘ma sappi che questi soldi me li devi dare, altrimenti vado a cercarli da qualche altra parte’. Ero arrivata al punto che mi era diventato difficile ribellarmi a questa situazione”.
Alla fine sul posto di lavoro gli ammanchi erano venuti alla luce e la donna aveva confessato tutto. Il 21 dicembre del 2013 aveva sporto denuncia e poi era stata ricoverata in una struttura psichiatrica. Oggi la donna sta meglio, anche se continua ad essere seguita da una psicologa.
A processo non c’è solo la Di Lorenzo: sotto accusa c’è anche il figlio Giuseppe Andò, 56 anni, napoletano, e Stefano Vigevani, 38 anni, piacentino. Quest’ultimo si era finto cliente per convincere la 45enne che quei filtri d’amore erano davvero efficaci. Un’altra finta cliente, Cinzia Guarnieri, piacentina di 56 anni, ha già patteggiato davanti al gup, due anni, pena sospesa.
Per convincere la vittima, la Di Lorenzo si era avvalsa del contributo di Vigevani e della Guarnieri, che in numerose occasioni l’avevano sollecitata a procedere nel pagamento dei servizi resi alla maga, con la precisa indicazione delle modalità e della tempistica dei pagamenti. A loro volta i due erano stati destinatari di ulteriori versamenti eseguiti dalla 45enne per un totale di 43.000 euro. Anche Giuseppe Andò, figlio della maga, è risultato beneficiario di pagamenti da parte della vittima.
Altri testimoni saranno sentiti nell’udienza del prossimo 6 novembre.
Sara Pizzorni