Cultura

Inaugurata la mostra di Alec Von Bargen al Mdv: un viaggio tra i conflitti umani

Fotoservizio Francesco Sessa

Storie di dolore e di vita, di ferite ma anche di guarigioni, di conflitti umani in tutte le loro sfaccettature, raccontati con un occhio diverso dal solito. Un occhio umano e pietoso, ma anche pieno di speranza. Tutto qusto è SO.LIL.O.QUY, la mostra di Alec Von Bargen inaugurata nel tardo pomeriggio di venerdo nella Sala Amati del Museo del Violino, che resterà aperta fino al 6 gennaio. Un viaggio tra le sofferenze e le complessità dell’umanità incontrata in diciotto mesi trascorsi in ventitré missioni di Medici senza Frontiere, in dieci Paesi diversi, il tutto raccontato con fotografie, ma anche interviste, video e registrazioni.

Presenti, oltra all’autore, la direttrice del Museo Virginia Villa, il curatore Fausto Cacciatori, il sindaco Gianluca Galimberti con gli assessori Maurizio Manzi, Barbara Manfredini e Luca Burgazzi, il presidente della Fondazione Friends Of Stradivari

“Quando ho incontrato Alec Von Bargen è stata simpatia a prima vista” ha raccontato Villa, dopo i ringraziamenti di rito. “Un suo grande pregio è di aver pensato la mostra appositamente per questo spazio”. Grande soddisfazione anche da parte del primo cittadino, che ha sottolineato “la passione dell’artista per l’umanità”. Citando una pagina dell’Idiota di Dostoevski, e in particolare la massima ‘La bellezza salverà il mondo’, il sindaco ha evidenziato come “noi siamo una città che racconta la bellezza. E questa bellezza dobbiamo trovarla anche nell’incontro lacerante e difficile con un’umanità fragile. Bisogna imparare a guardare l’altro come un fratello”.

Il progetto dell’autore è iniziato nel 2017, come racconta lui stesso, “in un viaggio intorno al mondo, durante il quale ho parlato con tante persone e mi sono avvicinato a realtà che normalmente non sono accessibili. Dunque SO.LIL.O.QUY non è solo la mia voce, ma è il dialogo con tante persone, che racconta un intero mondo”.

Lo spazio espositivo è studiato per accogliere chi si accosta all’esposizione con un’immagine di grande impatto, quella della mano di un bambino ferita dalla crudeltà umana. Ma racconta anche di una luce: “Non voglio regalare un racconto in negativo. Voglio che ci sia una luce, una speranza. Che si parli di una guarigione imminente” racconta l’artista. Nel suo svolgersi tra le sale, la mostra racconta di malattia, di sofferenza, ma anche della forza delle donne, rappresentate su sottilissime tele mosse dal vento, che però non cadono mai. Racconta dei bambini, costretti a una vita da adulti, a giocare con le armi puntandosele addosso, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Racconta anche delle cicatrici, che come spiega Von Bargen “sono dei segni importanti, che non vanno nascosti, perché raccontano di sofferenze, ma anche di quello che siamo”.

La mostra cremonese è promossa da Comune di Cremona, Unomedia e Museo del Violino. È visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Ingresso 5 Euro (ridotto scuole 3,50). E’ possibile acquistare il biglietto cumulativo per SO.LIL.O.QUY e Museo del Violino al costo di 10,50 euro.

Laura Bosio

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