Provincia ancora nel caos, slitta il Consiglio di giovedì 26 settembre
Slitterà quasi sicuramente il consiglio provinciale convocato per domani, 26 settembre. La situazione caotica in cui versa l’ente, senza segretario generale e con un presidente su cui pesano dubbi politici (con la Lega che sta approfondendo dal punto di vista legale la questione dell’ineleggibilità) potrebbe far decidere per uno spostamento in là della data. Se ne sta parlando ancora in queste ore, dopo la riunione che si è svolta ieri tra i consiglieri provinciali del Pd, uno dei partiti che ha sostenuto la candidatura di Signoroni. “In questo momento la situazione è in divenire e quindi non esprimo giudizi”, afferma uno dei consiglieri che ha partecipato, il sindaco di Pianengo Ernesto Barbaglio. Non ritengo di dover fare dichiarazioni, perchè siamo in una situazione di oggettivo impasse, anche se di fatto il presidente al momento è legittimamente in carica”. Di una cosa però Barbaglio (eletto l’anno scorso con la lista per Viola presidente) si dice convinto: “Stiamo lavorando per fare in modo che l’ente non sia bloccato, questa è la mia unica preoccupazione, un ente che ha già molti problemi, bloccarlo sarebbe una cosa bruttissima”. Preoccupazioni in merito alla validità di un consiglio provinciale presieduto da Signoroni erano state espresse anche dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, che già lunedì scorso aveva chiesto al vice segretario Bonvini quali adempimenti spettassero ai consiglieri provinciali alla luce dei dubbi sollevati dall’ex segretario Nanni.
“Non per motivi giuridici, nei quali non mi intrometto, ma per una questione di buon senso, cuore, anima e politica, ritengo che Signoroni debba restare”, afferma Simone Beretta, consigliere eletto con la Lega, FdI e i civici di centrodestra alle elezioni dell’anno scorso, ma che per l’elezione del presidente ha sostenuto appunto Signoroni in opposizione a Rosolino Bertoni.
Il consiglio convocato per domani aveva all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consolidato della Provincia, la presa d’atto di prelievi dal fondo di riserva, e l’approvazione di alcune variazioni al Dup e bilancio di previsione 2019. Manca invece la voce ‘convalida del presidente’, atto che avrebbe dovuto precedere il giuramento, alla luce della disamina delle condizioni di eleggibilità, disamina che invece non è avvenuta. E’ il sindaco di Crema Stefania Bonaldi a farlo notare nella sua lettera a Bonvini aggiungendo: “Credo sarebbe un contributo di chiarezza per tutti sapere se i consiglieri provinciali debbano formalmente procedere com qualche adempimento, ad esempio sollevare la contestazione ex art. 69 Tuel (ammesso che sia applicabile alla nostra fattispecie), dando modo al presidente Signoroni di formulare le osservazioni e deduzioni previste dal summenzionato articolo (che personalmente mi auguro possano essere risolutive)”.
L’ex segretaria Nanni, va ricordato, la stessa che successivamente ha sollevato il problema dell’ineleggibilità di Signoroni, era presidente della commissione elettorale che lo ha proclamato presidente.