Cronaca

L'aggressione a Pellegrini: è tentato omicidio. L'arrestato è malato di gioco

C’è anche il tentato omicidio, oltre alla tentata rapina aggravata e a lesioni aggravate, tra le accuse contestate dal pm Lisa Saccaro ad Alessio dello Stritto, il 33enne milanese che il 29 agosto scorso poco dopo le 18 era entrato armato di un coltello nel negozio Pellegrini Gioielli di corso Cavour 5 minacciando e ferendo il titolare, Ermanno Pellegrini, durante un tentativo di rapina. L’uomo, che è incensurato, avrebbe agito per disperazione, perchè malato di ludopatia e perchè sommerso dai debiti. Dello Stritto, difeso dall’avvocato cremasco Pier Mauro Stombelli, resta in carcere, così come deciso dal gip. Una situazione debitoria molto pesante, quella del 33enne, sposato e con una bimba piccola. L’uomo, disoccupato da maggio, lavorava in un’agenzia di scommesse. Malato di gioco, sarebbe caduto in una situazione che non riusciva più a gestire. Tra i debiti più pressanti che avrebbe avuto con privati, quello di 15.000 euro originato da giocate effettuate presso la propria agenzia. Da qui la decisione di rapinare una gioielleria. Ci aveva provato prima nella sua stessa città, Milano, ma il negozio che aveva preso di mira era chiuso per ferie. Così avrebbe fatto delle ricerche su internet individuando il negozio di Pellegrini a Cremona, che aveva raggiunto in treno. Per ora Alessio dello Stritto resta in carcere dove, come ha fatto sapere il suo legale di fiducia, sta intraprendendo un percorso per cercare di guarire dalla sua malattia.

Il giorno della tentata rapina, anche dello Stritto, come Ermanno Pellegrini, aveva dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale per le ferite riportate nella colluttazione avuta in negozio con il titolare e i suoi figli, intervenuti in soccorso del padre per fermare il rapinatore. Nessuno dei due ha riportato gravi ferite. Per non farsi riconoscere, il 33enne era entrato in negozio con indosso una parrucca. All’inizio aveva chiesto informazioni su alcuni oggetti in vendita, in particolare un orologio, poi improvvisamente aveva estratto il coltello minacciando il titolare. I figli, che erano nel retrobottega, avevano sentito il trambusto e si erano precipitati ad aiutare il padre. C’era stata una colluttazione, il coltello si era spezzato e il malvivente era stato bloccato.

Sara Pizzorni

 

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