Cronaca

Dall'aumento degli oppiacei all'acquisto in rete: i numeri dello sballo nell'era digitale

E’ una vera emergenza, quella riguardante il consumo di droga nel mondo. Un’emergenza che ogni anno registra numerosissimi decessi che vedono implicate una o più sostanze lecite o illecite, come alcool, oppiacei, amfetamine e antidepressivi. Numeri macroscopici, quelli americani; oltremodo preoccupanti, quelli italiani. In occasione della Giornata Mondiale contro l’Overdose, che si celebra il 31 agosto, anche il Comune di Cremona ha voluto diffondere i dati sul fenomeno. Dati che denotano un grave allarme. Gli ultimi aggiornamenti sono stati forniti oggi a Spazio Comune nel corso di un incontro al quale hanno partecipato l’assessore comunale Rosita Viola, Roberto Poli, responsabile del Servizio Dipendenze dell’Asst di Cremona, Stefania Barbaglio, educatrice del Serd di Cremona e Adriana Trovati, della Cooperativa di Bessimo di via Buoso da Dovara.

Si è partiti analizzando i dati americani per poi arrivare a quelli europei, a quelli italiani e infine a quelli cremonesi. “Negli Stati Uniti la dipendenza da stupefacenti è un’emergenza nazionale”, ha esordito Roberto Poli, che ha definito i dati “sconcertanti”: si registra un ritorno dell’eroina e dei farmaci oppioidi usati principalmente come analgesici, come l’ossicodone, derivato della morfina, farmaci diventati vettori di forti dipendenze. Tra questi, il fentanyl, un anestetico e un analgesico più potente dell’eroina di circa 100 volte, il farmaco responsabile anche della morte dello chef italiano Andrea Zamperoni, trovato morto a New York stroncato da un letale cocktail di fentanyl datogli da una prostituta. “Dal 1999 al 2017 i morti per overdose in America sono stati oltre 70.000, con un picco nel 2014”, ha riferito Poli, che ha ricordato anche la recente multa da 572 milioni di dollari alla Johnson & Johnson, dichiarata colpevole di aver contribuito alla crisi degli oppioidi.

“I dati europei sono meno terribili”, ha proseguito Poli. Il paese più preoccupante è il Regno Unito, dove sono aumentate le morti per eroina e per i derivati del fentanyl. In Francia dal 2012 è raddoppiato il numero di morti per overdose da oppioidi. “In Italia i dati ci mettono in guardia”, ha spiegato ancora Poli: l’eroina è aumentata del 59,52%, così come si è registrato un aumento delle droghe sintetiche (più 37,31%), dell’hashish e della cannabis, droga, quest’ultima, assunta principalmente nella fascia di età dei giovanissimi. In Italia, dal 2017 al 2018, le morti per overdose sono aumentate del 12,84%. Dal 1973 sono complessivamente 25.405 le morti per overdose.

Veniamo ai dati locali: nel 2018 sono stati in carico presso il Servizio Dipendenze Asst Cremona 526 persone per uso di eroina, mentre nel primo semestre del 2019 sono state in carico 386 persone. Ma cosa si può fare in concreto per fronteggiare questo preoccupante fenomeno? “Prima di tutto”, ha detto Poli, “alzare il livello di attenzione verso il problema e dare risalto alla disponibilità del farmaco salvavita Naloxone”.

Essenziale per comprendere il problema è stato anche l’intervento di Stefania Barbaglio, educatrice del Serd di Cremona, con alle spalle ben 32 anni di esperienza diretta sul campo. Dal lavoro in strada con i tossici attivi che anni fa stazionavano alle montagnole di piazza Roma ad un lavoro di riabilitazione e prevenzione. Un’attività, oggigiorno, non senza problemi, vista la difficoltà, con l’avvento di internet, di mantenere un contatto diretto con i consumatori. “Preoccupa il fenomeno degli oppiacei tra i giovani, droghe assunte in via orale e i cui prezzi bassi e la facilissima reperibilità non fanno che elevare di molto la dipendenza”. Un ruolo fondamentale lo gioca anche il progresso della chimica, con siti specifici che permettono di trovare tutto in rete. “Da qui la continua ricerca dello spaccio di una fidelizzazione dei consumatori attraverso prodotti nuovi, che siano l’eroina, oppure il Fentanyl: prodotti mixabili a piacimento con l’illusione dei giovani di poterne controllare l’uso, spesso associato all’alcol, alla cocaina e alle anfetamine”. Ragazzi che hanno solitamente un primo contatto con la droga a soli 12 anni e che arrivano sempre più tardi al Serd con scarsa informazione sia sulla pericolosità delle sostanze che sulla percezione dei rischi e dei danni. “Lo fanno tutti i miei coetanei”, è la classica risposta che gli operatori si sentono dare, “sarebbe strano se io non lo facessi”. “Anche l’eroina ha cambiato faccia senza mai scomparire”, ha aggiunto la Barbaglio, che ha lanciato un appello affinchè si metta la salute degli adolescenti al centro delle politiche digitali. Non solo: “occorre anche creare spazi di confronto tra i giovani coinvolgendo anche i genitori nello sviluppo di competenze informative specifiche, implementare l’attività di prossimità e aggancio dei consumatori nei loro luoghi di consumo e rafforzare le reti dei servizi territoriali”.

E infine l’intervento di Adriana Trovati, della Cooperativa di Bessimo di via Buoso da Dovara e del Progetto Torrazzo 2018 sostenuto con i fondi della Regione Lombardia: due le principali finalità del progetto che ha ottenuto una proroga fino al dicembre del 2019: agganciare cittadini tossicodipendenti per ridurre l’incidenza di patologie sanitarie nelle persone, in particolare non in contatto con i servizi preposti alla cura, e indirettamente nella popolazione generale attraverso un lavoro socio sanitario di promozione di stili di comportamento auto tutelanti e l’aggancio precoce di giovani sia direttamente in luoghi di potenziale rischio, sia attraverso il contatto con le famiglie e attraverso le segnalazioni da parte dei servizi territoriali di primo soccorso. “Con il nostro camper”, ha spiegato la Trovati, “ci muoviamo anche quando ci vengono segnalate siringhe abbandonate o persone che hanno bisogno. Vogliamo cercare di migliorare la qualità della vita di queste persone. Usciamo con la Croce Rossa, diamo da mangiare, ci occupiamo anche dell’igiene personale, distribuiamo materiale di profilassi e preservativi e per qualsiasi necessità di appoggiamo ai medici del Serd”.

Sara Pizzorni

Nella foto, da sinistra, Viola, Poli, Barbaglio e Trovati

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