Cronaca

Laurea magistrale in restauro, un solo iscritto (per ora) al nuovo anno accademico

Al via una nuova annualità per la laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali del dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia, un unicum in tutta Italia in quanto dedicato agli strumenti musicali e a quelli scientifici e tecnici. Al momento solo una persona è iscritta al test di ammissione che si articolerà in tre diverse prove, pratiche e teoriche, il 4 e 5 settembre. Per iscriversi tuttavia c’è ancora tempo, il termine ultimo è il 2 settembre. Quando il corso venne varato, nel 2016, alle prime prove selettive, si iscrissero in 16 per cinque posti a disposizione, il numero massimo per questo tipo di studi dove il rapporto allievi / insegnante è necessariamente basso. E d’altra parte si tratta di un percorso di studi multidisciplinare decisamente impegnativo: le prove attitudinali spaziano da un intervento manuale su un parallelepipedo di legno che il candidato deve modellare in tre ore, utilizzando pialla, calibro, riga ed altri strumenti di lavoro; un test attitudinale percettivo-uditivo e di capacità musicale, con il riconoscimento di intervalli e altezze e di timbri strumentali; infine un colloquio sulle conoscenze in ambito organologico, musicale, storico-artistico e scientifico.

Il corso aveva ricevuto il via libera del Ministero nel 2016 ed era stato presentato a Cremona in quello stesso anno alla presenza dell’allora rettore dell’Università di Pavia Fabio Rugge come un evento particolarmente significativo, che coniugava discipline diverse, dalla storia dell’arte alla chimica, e in grado di costituire un ponte tra il mondo universitario e quello dell’alto artigianato artistico. Per accogliere i corsi sono state allestite aule apposite al piano terra di Palazzo Fodri, proprio accanto ai laboratori di restauro di Cr.Forma, l’istituto di formazione professionale che collabora al progetto. Un progetto fortemente sostenuto anche dall’amministrazione comunale, da sempre attenta a tenere stretti i rapporti con il mondo universitario, non solo con l’ateneo pavese ma anche con la Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico.

Il corso di laurea, che si sviluppa su cinque anni, era stato sostenuto da Fondazione Cariplo attraverso il distretto culturale, con un contributo di 350mila euro.

L’attivazione di una laurea Magistrale a Cremona, che perdipiù consente di conseguire un titolo abilitante alla professione, è sempre stato visto come un punto forte per qualificare l’immagine di Cremona come città universitaria: per questo è importante una rapida inversione di tendenza nell’andamento delle iscrizioni.

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