Cronaca

Carcere di Cremona, ancora problemi e sovraffollamento

451 detenuti contro i 393 che sarebbero previsti, con un sovraffollamento, quindi, di circa 60 unità: questa la situazione del carcere di Cremona, che in mattinata è stato meta di una visita dei Radicali insieme alla Camera Penale. “La situazione è di stallo: le problematiche sono sempre le stesse, addirittura in alcuni casi aggravate” spiega Gino Ruggeri dei Radicali. “Il sovraffollamento è uno di questi, così come il turnover: ogni anno circa 800 nuovi detenuti varcano le porte della casa circondariale”.

Un’altra criticità è “la percentuale altissima di stranieri, che sono 295 (il 65% del totale)” continua Ruggeri. Senza contare i problemi di tipo sanitario: “Ci sono molti tossicodipendenti e malati psichiatrici, più di quanto la struttura sanitaria interna possa sostenere. Pazienti che sono dislocati in tutta la struttura insieme agli altri detenuti, con tutti i problemi che questo può comportare”.

E ancora, c’è il problema del lavoro: “Molti detenuti vorrebbero lavorare o fare altre attività all’esterno ma sono pochissimi quelli che ci riescono, perché comunque le possibilità in questo senso sono scarse” continua Ruggeri. Ma c’è anche un aspetto positivo: “Da settembre si potranno fare colloqui coi familiari via Skype, e questo è senza dubbio un buon passo avanti”.

Insomma, se il carcere di Cremona “non è certo il peggiore carcere d’Italia, ci lascia l’amaro in bocca il fatto che i problemi non vengono risolti. Soprattutto considerando che ospita tutti detenuti con condanne inferiori ai 5 anni, che quindi presto sono destinati a uscire e che non hanno alcun tipo di supporto”.

lb

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