La 'guerra' delle cocorite, i proprietari non ci stanno. 'Noi in regola, accuse infondate'
Non ci stanno, Rudi Casella ed Elisa Guarneri, a passare per maltrattatori di animali o molestatori di vicini. La coppia, di Malagnino, è a processo per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone perchè i loro vicini di casa lamentano da cinque anni di non poter dormire per via del cinguettio dei loro 200 volatili, dello sporco e della puzza che l’allevamento di Casella e Guarneri provocherebbe nel vicinato. Nel processo, Luciano Ghidini, che insieme alla moglie e al figlio si è costituito parte civile, nell’udienza dello scorso 12 luglio aveva anche detto al giudice che si trattava di un allevamento abusivo e che nessuno, nè il Comune, nè i carabinieri, nè l’Asl, nè la finanza, erano riusciti a risolvere il loro problema: e cioè “sveglia alle 5 della mattina con il canto di 200 volatili, musica in sottofondo, sporco, piume dappertutto in giardino”. “Non sono qui a dire che trattino male gli animali”, aveva chiarito Ghidini, “chiedo solo di poter vivere in pace con la mia famiglia e che l’allevamento venga spostato in un luogo più isolato, non proprio sotto le nostre finestre”.
Pronta la replica dei proprietari delle cocorite inglesi, che, loro malgrado, per questa vicenda si sono ritrovati sulla stampa locale e nazionale. “Il nostro”, ha spiegato Casella, “è un allevamento amatoriale sportivo. Alleviamo per fare mostre, concorsi di bellezza. Ho tanti uccelli, ma non tutti nascono belli. Sto andando avanti con la mia selezione naturale e in pochi anni sono diventato uno dei primi in tutta Italia. Voglio arrivare allo standard migliore”. “Non è vero”, ha chiarito Casella, “che vendo le mie cocorite. Io faccio concorsi e scambio gli esemplari con altri allevatori o appassionati”. “Sì”, ha ammesso, “ho circa 200 cocorite, ma è tutto assolutamente in regola, così come è stato verificato più volte, anche su visite a sorpresa, dai carabinieri della Forestale, dal servizio di igiene pubblica e dai veterinari. E’ stata riscontrata una buona alimentazione e un impianto di areazione in regola. Non c’è sporco, non c’è odore, e non è vero che i miei uccelli cominciano a cantare dalle 5 della mattina. Ci avvaliamo apposta di una luce artificiale che si accende in maniera soffice dalle 7,30 della mattina fino alle 8, e poi parte la luce del giorno fino alle 20,30”. “I nostri animali sono trattati più che bene”, ha concluso Casella. “Ogni esemplare ha un anellino identificativo e per ognuno teniamo un registro con tutti i dati identificativi, come se fosse una vera e propria carta d’identità. Altro che allevamento abusivo”.
Sara Pizzorni