I doni di Francesco I prigioniero a Pizzighettone in mostra a Trento e al museo diocesano

I doni che il re di Francia Francesco I elargì al parroco della chiesa di San Bassiano, monsignor Gian Giacomo Cipello, da lui conosciuto durante la prigionia nella Fortezza (durante la guerra tra Francia e la Spagna di Carlo V) saranno in esposizione dal 13 luglio al castello del Buonconsiglio di Trento nell’ambito della mostra “Fili d’oro e dipinti di seta. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento”. Si tratta di un paliotto d’altare, una pianeta, un manto di velluto, una borsa quadrata, un manipolo e una stola di velluto senza ricami e reliquie.
Mons. Cipello, allora giovane parroco nella città murata, fu l’unico confidente del re durante la prigionia e quando questi fu liberato ricevette in dono il manto purpureo di cavaliere del Toson d’Oro. Successivamente venne chiamato in Francia con l’incarico prestigioso di Elemosiniere privato senza peraltro dover rinunciare ai benefici parrocchiali. Fu proprio in virtù di questo rapporto speciale del prelato col sovrano, che a Pizzighettone arrivarono i preziosi regali, poi al centro di numerose vicissitudini.
Dopo l’esposizione a Trento, il paliotto e della pianeta sono destinati ad essere conservati presso il Museo Diocesano, in corso di definizione presso il palazzo della Curia. Il trasferimento dovrebbe avvenire nell’autunno dopo che i sacerdoti, il Consiglio Affari Economici e il Consiglio Pastorale Unitario hanno dato il loro parere favorevole. Una collocazione che garantirà condizioni di sicurezza e conservazione, oltre che di visibilità, che la Parrocchia del paese non è in grado di offrire. La Parrocchia non perderà la proprietà dei doni. A Pizzighettone rimarranno inoltre alcuni pezzi più piccoli del tesoro del Re.