Cronaca

Eccidio del Colle del Lys, delegazione del Comune di Cremona al 75º anniversario

Domenica 7 luglio si è tenuta la celebrazione del 75° anniversario dell’eccidio dei partigiani avvenuto al Colle del Lys, tra cui dieci cremonesi, appartenenti alla 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Anche quest’anno il Comune di Cremona era presente alla cerimonia con una delegazione guidata dalla consigliera comunale Fabiola Barcellari con il Gonfalone di Cremona scortato dal Commissario Giorgio Catapane e dall’Assistente Roberto Volpari della Polizia Locale. Insieme a loro, per il secondo anno consecutivo, erano presenti anche numerosi volontari del Servizio Civile Nazionale (Scn), accompagnati dai responsabili del Servizio Progetti e Risorse del Comune, che hanno posato davanti al monumento un mazzo di gerbere.

Alle 11 il picchetto d’onore del Corpo degli Alpini ha salutato, presso il monumento che ricorda i partigiani uccisi, i rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte e dei Comuni di Torino e di Cremona, seguiti dagli altri Comuni insigniti di medaglie al valore militare e civile ed infine delle associazioni promotrici con in testa Anpi. È intervenuto in chiusura della cerimonia lo storico Gianni Oliva, che ha ricordato l’importanza e i valori della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza.

Nel pomeriggio i Volontari del Servizio Civile hanno intrapreso la passeggiata rievocativa sui sentieri della memoria, che conduce fino alla fossa comune, oggi segnalata da lapidi e targhe. Quindi la rappresentanza cremonese ha assistito all’inaugurazione della targa commemorativa dedicata ad Amedeo “Deo” Tonani e ai partigiani cremonesi, che, come è stato ricordato dai rappresentanti del Comitato Resistenza Colle del Lys occupano un posto speciale nel cuore della Valle.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti Gian Carlo Corada, presidente del Comitato Provinciale ANPI di Cremona, il Sindaco di Pessina Cremonese Ester Stanga e due membri del Comitato Resistenza Colle del Lys.

La commemorazione ricorda la strage del 2 luglio 1944, dove persero la vita 26 partigiani, tra cui i cremonesi Edoardo Boccalini, Giampaolo Conca, Franco Scala, Alfredo Zaniboni, e anche le altre numerose vittime cadute tra gennaio e marzo del 1945 a causa delle rappresaglie nazifasciste che colpirono i partigiani della 17^ Brigata Garibaldi “Felice Cima”, in particolare il comandante Amedeo ‘Deo’ Tonani e il suo vice Sergio ‘Pucci’ Rapuzzi.

Le attività dei partigiani cremonesi, si concentrarono infatti, oltre che nel vicino appennino emiliano, anche nelle lontani Valli di Susa, Lanzo, Sangone e Chisone, dove si svolgevano soprattutto azioni di sabotaggio. A queste azioni i nazifascisti rispondevano con rappresaglie e rastrellamenti, lasciando lungo i pendii e boschi di questi valli i corpi esanimi delle vittime partigiane. Solo nel 1946, al termine del conflitto, è stato possibile recuperare i corpi e dar loro degna sepoltura. Da allora i reduci del Colle e i cittadini tutti hanno deciso di onorare la memoria di quanto accaduto e ritrovarsi ogni prima domenica di luglio su luogo della strage, dove dal 1955 sorge il monumento commemorativo che ogni anno viene omaggiato dai presenti alla cerimonia.

Cerimonie come queste sono importanti perché conservano in sé un importante valore civico e storico. A tale riguardo i ragazzi del Servizio Civile Nazionale di Cremona che hanno partecipato all’iniziativa citano questa frase di Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...