Cronaca

Ecatombe linee ferroviarie, cancellazioni e ritardi fino a 65 minuti per i pendolari

Giornata assurda quella vissuta oggi sulla direttrice Milano – Cremona – Mantova, oltre che sulla Cremona -Treviglio, con la cancellazione del treno più frequentato dai pendolari cremaschi per arrivare a Milano, quello delle 6,30. I problemi si sono riproposti per tutta la giornata anche sulla Codogno – Cremona. Cancellato il treno delle 8,08 Codogno – Cremona “a causa di controlli di sicurezza in corso lungo la linea per la presenza di rami sulla sede ferroviaria”. Si prosegue poi con la cancellazione del 2656 (partenza da Mantova alle 12,41), inizialmente dato con forte ritardo; stessa sorte per il treno corrispondente, il 2657 da Milano alle 16,20; mentre il 2658 (da Mantova alle 14,41) ha accumulato quasi un’ora di ritardo “per un guasto – così dice il servizio informazioni di Trenord – ad un altro treno della direttrice che ne ha rallentato la corsa”. Il treno è arrivato a Cremona alle 16.11 anziché alle 15,28.
Malissimo anche il primo dei più frequentati treni del ritorno per i pendolari, il Milano Centrale delle 17,15, partito invece alle 17,52 e che non ha più recuperato durante il tragitto, arrivato alla fine a Cremona con 65 minuti di ritardo. Quel che è peggio, non essendo arrivata la notifica sulla app di Trenord, i pendolari che salgono a Lambrate o Rogoredo non sapevano del ritardo e sono stati doppiamente beffati, perchè avrebbero fatto in tempo a prendere il treno. Caldo infernale e convoglio spesso fermo sui binari, come testimoniano i numerosi post roventi sulla pagina facebook dei pendolari.


Male anche sulla direttrice Porta Garibaldi, dove il treno 10498 partito da Cremona alle 15:41 ha viaggiato con 46 minuti di ritardo “per un’improvvisa e necessaria variazione del turno del personale di bordo”. Giustificazioni, questa come le altre, che non possono che fare ulteriormente innervosire i viaggiatori.

Questi alcuni dei commenti sui social: “Ma seriamente non si può chiedere il commissariamento, fare una causa collettiva, raccogliere le firme, fare un referendum per mandare a casa sti cialtroni e ridare tutto in mano a Trenitalia???”.  “No non facciamoci una risatina, cerchiamo di fare qualcosa di concreto per una volta e portiamo a casa dei risultati frutto di un DIRITTO che non ci viene riconosciuto. Il diritto di arrivare in orario a casa o a lavoro. Ma soprattutto la certezza di arrivarci!!!”
“Però dobbiamo essere tutti dalla stessa parte e compatti… la lotta va avanti da anni ma senza risultati… non bisogna mollare!!!”.
“È una situazione gravissima. Davvero ci vorrebbe un’azione forte e comune. Io non viaggio con continuità, ma chi lo fa credo che sia seriamente leso nei suoi diritti, nonché nella sua salute”.

Partito in ritardo anche il treno delle 18.20 da Milano Centrale.

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