'Jacob felice di aver trovato la casa giusta per loro tre': Ma in Africa aveva altri due figli
Non se ne fanno una ragione, presso la comunità Ivoriana di Cremona, di quanto avvenuto sabato in via Massarotti. Perche l’impressione che dava Jacob era quella di un uomo tranquillo, profondamente attaccato alla figlia, semmai disperato perchè quel (forse) unico episodio di violenza nei confronti della moglie Isabelle, a febbraio, costatole un trauma al timpano e 25 giorni di prognosi, gli era valso l’allontanamento della piccola. Dalle testimonianze raccolte tra chi conosceva Jacob e Isabelle, si capisce che erano arrivati col gommone in Italia poco prima della nascita di Gloria e da allora avevano vissuto abbastanza serenamente a Cremona. Lui aveva trovato lavoro alla Magic Pack di Gadesco, lei era iscritta al corso per Asa e Oss (operatori sanitari). “Ho conosciuto Jacob qualche settimana prima che venisse disposto l’allontanamento di moglie e figlia – racconta una connazionale, bene inserita nel contesto cremonese – Era lui che le aveva pagato il corso, perchè lei voleva ottenere il permesso di soggiorno come aveva lui e per averlo occorreva anche dimostrare di avere una casa abbastanza grande. Quella in cui vivevano non lo era, e così aveva cominciato a cercarne un’altra. Jacob era molto felice, un paio di mesi fa, quando l’aveva trovata. Mi aveva telefonato e mi aveva detto: ‘Ho trovato una case più grande e più bella’, per lui era come un sollievo”. Dalla testimonianza, Isabel viene descritta come una persona forte, determinata, che lui cercava di accontentare e l’episodio ingiustificabile della violenza di febbraio, una reazione spropositata alle richieste di lei. “Mi pento, vorrei tornare indietro e non averlo fatto’ mi aveva detto in lacrime dopo l’episodio violento”, continua la testimone. Dunque, l’aver trovato una casa era per Jacob motivo di speranza di riavere con sé moglie e figlia, obiettivo che però era impossibile da ottenere, visto il regime di protezione in cui era tenuta la donna.
Un altro motivo di tensione potrebbero essere stati i soldi che lui spediva in Africa ai due figli avuti da un precedente matrimonio. “Ora vorrei incontrare tutti e due, quello che ha fatto Jacob è ingiustificabile, ma ancora non mi capacito di come una persona così possa averlo fatto”, conclude l’amica.
I nodi da sviscerare sono ancora molti in questa vicenda, che vede coinvolti i servizi sociali del comune di Cremona, dai quali per il momento non escono dichiarazioni. g.b.