Cronaca

Dalla Cattolica nuovo progetto di ricerca a favore del settore lattiero-caseario del territorio

Il professor Morelli

Ricerca, trasferimento tecnologico, disseminazione delle conoscenze a favore del settore lattiero-caseario cremonese: ecco, in sintesi, il progetto Craft (CRemona Agri-Food Technologies) avviato in questi mesi dall’Università Cattolica nell’ambito di Cremona Food-Lab, l’iniziativa di collaborazione tra il mondo accademico e quello economico che sta riscontrando molto interesse presso le aziende agroalimentari del territorio. Un progetto fortemente orientato alle imprese di una vasta area che ruota attorno al cremonese.

“La facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica svolge da sempre a Cremona un’attività di ricerca d’avanguardia al servizio del territorio” ricorda il professor Lorenzo Morelli, referente per l’offerta formativa della sede cremonese, direttore del CRB e responsabile del progetto Craft. “Dal 1988 ad oggi le attività di ricerca afferenti al Centro di Ricerca in Biotecnologie CRB si sono profondamente trasformate ed evolute. Oggi, avendo chiuso gli stabulari per gli esperimenti animali, ci concentriamo sullo studio dei microrganismi per i processi di trasformazione, sulla bio sicurezza alimentare e sul miglioramento delle produzioni bioenergetiche, delle biomasse proteiche, dei biopolimeri e degli ingredienti alimentari. Filoni che rendono il CRB fornitore qualificato di servizi di ricerca, trasferimento tecnologico e di supporto all’innovazione”.

Un intento esplicito, quello di fornire servizi altamente innovativi alle imprese, un solco in cui si colloca anche Craft, il cui lavoro si svilupperà in due principali direzioni: da un lato si approfondiranno tematiche tecnologiche, microbiologiche e biochimiche; dall’altro si andrà a indagare l’atteggiamento dei consumatori nei confronti del latte e dei suoi derivati. “L’obiettivo è far scaturire un nucleo locale di competenze specifiche nel comparto lattiero-caseario cremonese, che è certamente protagonista nel tessuto socio-economico a livello locale e ha un peso rilevante nel settore agroalimentare a livello nazionale. Un lavoro che si attuerà anche per mezzo di casi studio che coinvolgeranno le aziende casearie” spiega il professor Morelli.

E proprio a stretto contatto con le aziende e con le loro esigenze si andranno a esaminare diversi aspetti tecnologici. A partire dalla caratterizzazione dei prodotti per mezzo della specificazione del microbiota naturale utilizzato nelle produzioni alimentari, con particolare attenzione alla caratteristiche di tipicità legate al territorio. Altro campo di indagine e collaborazione tra università e aziende riguarda l’aumento della sostenibilità delle filiere, anche mediante il miglioramento della valutazione del ciclo di vita dei prodotti (life cycle assessment) e la progettazione di packaging eco-sostenibili specifici per il comparto lattiero-caseario.

Uscendo dal campo strettamente tecnologico, con il progetto Craft si andrà sondare ambiti innovativi ma di grande rilevanza per le aziende lattiero-casearie. Attraverso un approccio psicologico si approfondirà lo studio dei gruppi sociali rilevanti nell’ambito dei consumi lattiero-caseari e si analizzeranno i fenomeni psicologici che sovraintendono alle scelte del consumatore di latte e dei suoi derivati. Si tratta di aspetti importanti ma che oggi diventano centrali per il comparto lattiero-caseario, visto il costante calo dei consumi e le difficoltà che marketing e comunicazione aziendale vivono per agganciare un consumatore sempre più influenzato, a livello psicologico, da suggestioni talvolta infondate se non da vere e proprie fake news.

 

 

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