Cronaca

Violenza donne, 305 i casi denunciati nel 2018 ai centri antiviolenza del territorio

Sono state 305 le donne vittime di abusi e maltrattamenti che nel 2018 si sono rivolte ai centri antiviolenza del territorio cremonese. Questo il dato raccolto nell’ambito della quarta relazione annuale ‘La violenza contro le donne in Lombardia’, presentata nei giorni scorsi durante un incontro con l’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità della Regione Lombardia, Silvia Piani. Numeri che, come hanno spiegato i relatori, sono in netta crescita. Donne che si ritrovano a dover chiedere aiuto perchè spesso chi dovrebbe star loro accanto diventa il principale aguzzino.

Complessivamente nel 2018 le donne che hanno usufruito complessivamente dei servizi sono state 11.323. “Solo i nuovi contatti del 2018 però sono stati 6.646, rispetto ai 5.892 casi del 2017” ha l’assessore Piani. “Si sono rivolte ai 50 centri antiviolenza che, insieme alle 74 case rifugio (erano 46 nel 2017) e alle 27 reti territoriali, coprono il 100 per cento del territorio (contro il 98,4 per cento del 2017)”. A Cremona c’è un’unica rete territoriale, che riunisce tre centri antiviolenza.

“Lo scorso anno analizzando i dati delle sentenze di primo grado (1 settembre 2017-31 agosto 2018, col 20 per cento di assoluzioni), abbiamo constatato che, se i reati di maltrattamento in famiglia rappresentano il 77 per cento del campione, il 42,4 per cento delle donne ha un’età tra 17 e 35 anni, nel 46,4 per cento dei casi l’autore non ha pendenze penali e il 53,7 per cento non ha dipendenze patologiche” ha detto il presidente della Sezione autonoma ‘Misure di prevenzione’ del Tribunale di Milano Fabio Roia. “Nel 36,2 per cento i bambini hanno assistito alla violenza e sono altre vittime”.

I NUMERI – Tra le donne accolte, il 62 per cento sono italiane, il 31 per cento con meno di 34 anni, il 33 per cento tra 35 e 44 anni, il 54 per cento coniugate o conviventi, il 60 per cento con figli minori, il 43 per cento non lavora. Dei 6.646 nuovi contatti del 2018, 4.295 sono i casi sfociati in accoglienza, 2496 le donne prese in carico e che usufruiscono di servizi specialistici, di cui 329 conclusi nell’anno, e 650 gli abbandoni.

Le donne che hanno contattato i centri antiviolenza, hanno chiesto: informazioni generiche (63%); ascolto/sfogo, il 49 per cento; informazioni legali, il 31 per cento; percorsi psicologici, il 21 per cento; ospitalità, casa, lavoro, denaro, il 10 per cento; richiesta sanitaria, il 2 per cento; emergenza h24, il 2 per cento; altro (possibili più motivazioni) l’1 per cento.

I 329 percorsi che si sono conclusi sono: in autonomia abitativa, 61 per cento; economica, 66 per cento; con allontanamento del maltrattante 69 per cento.

MALTRATTAMENTI E MALTRATTANTI – I maltrattanti sono purtroppo coloro che alle loro donne dovrebbero invece stare vicini: nel 60% dei casi marito o convivente, nel 17% dei casi ex marito o ex convivente. I tipi di maltrattamento sono: psicologico (86%); fisico (72%); economico (31%); stalking (19%).

LE PRESE IN CARICO – I servizi offerti alle 2.496 donne prese in carico sono: 2.193 colloqui di accoglienza, 2.091 ascolti telefonici, 1.967 consulenze psicologiche, 1.265 consulenze legali, 583 equipe/consulenze sociali, 431 percorsi psicoterapeutici, 282 accompagnamenti ai servizi territoriali, 245 assistenze legali, 143 orientamenti al lavoro o all’autonomia abitativa, 133 percorsi di gruppo e 79 ospitalità di I, II livello o in emergenza.

lb

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