Forza Italia: “Sconfitta è frutto delle lotte interne e delle pantomime della Lega'
Duro attacco della segreteria provinciale di Forza Italia: “Il partito sta vivendo una forte crisi, tutti abbiamo un po' di colpe ma la Lega non può fare lo scaricabarile. La scelta del candidato sindaco di Cremona è stata tutta una partita interna alla Lega, che ha coinvolto i loro livelli locale, regionale e nazionale”.
Nella foto: gennaio 2019, Salini e gli altri esponenti del centrodestra in una delle prime riunioni per la scelta del candidato sindaco
Centrodestra in frantumi dopo la sconfitta al ballottaggio. A fronte di un consistente successo nel resto d’Italia, con la conquista di diversi capoluoghi, a Cremona la coalizione si è schiantata contro il 55% di Galimberti, sostenuto dal Pd e dai civici. E dopo le accuse fatte ieri da Fabio Grassani, segretario provinciale della Lega (leggi qui: Centrodestra, Lega: ‘Chi ha imposto candidato perdente si assuma le sue responsabilità’) non tarda ad arrivare la replica della segreteria provinciale di Forza Italia, alias il commissario Massimiliano Salini, fresco di riconferma a Bruxelles, e i due vice Carlo Malvezzi e Gabriele Gallina.
“La Lega locale – si legge in un comunicato di oggi pomeriggio – ancora una volta cede all’istinto, e non fa una gran bella figura. La ‘normalità’ politica richiedeva di accettare tutti insieme la sconfitta, rilanciando con decisione un lavoro comune in opposizione alla giunta di centrosinistra. Al contrario la Lega ha optato per la forma più bassa di ‘scaricabarile’, quella che esplode giusto dopo cinque minuti. Un atteggiamento poco serio che impone di chiarire pubblicamente le posizioni.
Questi comportamenti continuano a disorientare gli elettori di centrodestra, che sono stufi di vedere ad ogni livello amministrativo coalizioni diverse: al governo una coalizione Lega-5 Stelle, e all’opposizione FI e FdI; in Regione Lombardia una coalizione unitaria di centro-destra; in provincia una coalizione Lega-“finti civici”; a Cremona una Lega che propone e poi boccia il proprio candidato.
“Se partiamo dal presupposto corretto che sicuramente un po’ di colpe le abbiamo tutti, non possiamo nascondere il fatto che per il consenso popolare che ha e il meritato ruolo primario nella coalizione è la Lega che ha sempre avuto l’ultima parola in tutte le scelte che hanno portato a queste coalizioni alternative e anche strampalate a livello provinciale.
Su una cosa la Lega ha ragione: chi ha imposto dall’alto il candidato a Cremona deve prendersene le responsabilità! La scelta del candidato sindaco di Cremona è stata tutta una partita interna alla Lega, che ha coinvolto i loro livelli locale, regionale e nazionale. Tutti sanno che a livello regionale le tre carte dei capoluoghi Bergamo, Cremona e Pavia le ha smazzate la Lega come ha voluto. A Cremona una parte della Lega comunale e provinciale voleva il proprio candidato locale; l’altra parte della Lega non lo voleva e preferiva un candidato “finto civico”, sulla falsa riga di quanto accaduto in Provincia.
Il centrodestra è stato a bocca aperta per mesi ad aspettare le scelte regionali e nazionali della Lega, che poi hanno condotto la Lega stessa a scegliere di proporre i propri candidati in altri capoluoghi, lasciando Cremona a Forza Italia. Malvezzi si è ritrovato così candidato in extremis dopo questa sceneggiata. Ha lottato come un leone tirandosi dietro tutti, detrattori inclusi. Ha condotto con passione e umiltà una campagna tra la gente. Ma questo non è bastato.
La verità quindi è che nessun Malvezzi è stato imposto dall’alto. “L’alto” leghista (locale, regionale e nazionale) ha semplicemente bocciato il proprio candidato locale e adesso le due fazioni interne della Lega, che si sono fatte la lotta per far approvare o bocciare il candidato sindaco leghista, si preparano alla resa dei conti. L’unico problema è che per la loro resa dei conti non sanno far altro che tirare in mezzo Malvezzi e giudicare gli altri.
Tra le Europee e le comunali mancano oltre 4000 voti leghisti all’appello. La realtà è che gli elettori del centrodestra votano sempre di più Salvini e sempre meno i candidati leghisti. E il confronto tra Europee e Amministrative è illuminante. Ci sono esempi chiarissimi, anche in Lombardia, di candidati sindaci leghisti che al ballottaggio hanno perso o hanno vinto di poco e hanno lasciato comunque sul campo rispetto al primo turno moltissimi voti. Le cause di questa emorragia di voti leghisti non devono essere ricercate strumentalmente nei candidati degli altri partiti, perché le stesse dinamiche sono accadute anche dove i sindaci erano leghisti. Dovrebbero invece domandarsi se dietro quelle migliaia di voti mancanti a Cremona, non ci sia anche la grottesca pantomima messa in scena dai propri vertici, locali e non, rei di aver messo al bando senza spiegazione alcuna il candidato leghista, indicato all’unanimità dal tavolo del Centrodestra provinciale e appoggiato in primis da Forza Italia”.
Infine il riconoscimento del travaglio che sta vivendo il partito fondato da Berlusconi: “Come Forza Italia stiamo affrontando una forte crisi interna, riconoscendo gli errori e lavorando, a volte anche in modo doloroso, alle necessarie correzioni. Cremona docet. Per questo ci colpisce la superficialità con cui la Lega dispensa giudizi a destra e a manca, senza minimamente considerare la possibilità di aver commesso errori in casa propria. Il centrodestra compatto ha sempre dimostrato di essere una forza di governo che ha numeri e competenze maggiori di altre fantastiche ipotesi di coalizione”. g.b.