Politica

Gandolfini per Malvezzi: 'Votarlo è una scelta morale oltre che politica'

In sala Zanoni giovedi pomeriggio si è parlato di famiglia tradizionale con il candidato sindaco Carlo Malvezzi e Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day, il medico bresciano attivo nella difesa dei valori tradizionali e, tra gli altri incarichi, vice-presidente nazionale dell’associazione “Scienza & Vita”.

“Anche nel mondo cattolico – ha detto Malvezzi – su alcuni temi c’è poca chiarezza, si usano parole come tolleranza, che consentono a tutti di fare ciò che vogliono e considerano giusto tutto ciò che accade”. Lungo e articolato l’intervento di
Gandolfini: “Sono a Cremona perchè questo candidato sindaco ha dichiarato che crede nella famiglia fondata sul matrimonio”, ha detto ricordando che il segretario nazionale del Pd  sul suo profilo Facebook ha espresso solidarietà ai movimenti Lgtb per il ‘mese pride’. “Legittimo farlo – ha aggiunto – ma noi legittimamente diciamo che il voto a queste forze non lo daremo mai e se anche un candidato sindaco ha questa visione della vita, non potrá godere del nostro voto”.
“Vi invito per prima cosa ad andare a votare, è grave l’assenteismo dei giovani. Il fatto di garantire a una coppia che non fa parte della società naturale, cose come la pensione di reversibilità è uno schiaffo alle donne che per anni e anni hanno scelto di sacrificarsi per la famiglia, rinunciando al proprio lavoro. Che in seguito ad un’unione civile si possa ottenere, magari dopo pochi anni, la reversibilità, lo trovo socialmente scandaloso”.
Per Gandolfini il popolo della famiglia è tutt’altro che risicato: “Abbiamo sottoposto il nostro Manifesto ai candidati delle recenti europee. 28 su 72 parlamentari italiani lo hanno sottoscritto”. Teme il diffondersi delle ideologie gender nelle scuole: “Dobbiamo imparare dagli islamici, che a Birmingham hanno fatto picchetti fuori dalle scuole, per dire che se le teorie gender diventano obbligatorie a scuola, loro non mandano più i figli”. Un pericolo reale, secondo Gandolfini: “Tornato da scuola mio nipote mi ha chiesto: ‘Nonno, io sono maschio, femmina o gay?”. Eleggere questo sindaco è una scelta antropologica prima ancora che politica, è una scelta morale”.
A livello comunale, il tema si lega alle trascrizioni su registro comunale delle adozioni da parte di coppie gay fatte all’estero, che presuppone l’utero in affitto, vietato per legge in Italia; un Comune inoltre può rifiutarsi o scegliere di aderire alla rete gay”. Altro pericolo che sta montando a livello nazionale, per Gandolfini è il tema del suicidio assistito. g.biagi

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