Cultura

Liuteria cremonese affascina il Messico. Inaugurata a Puebla 'Los Violines de Cremona'

Il suono dello splendido violino Stradivari Marquis de Riviere del 1718, arrivato a Puebla da Detroit tramite il network “friends of Stradivari”, ha aperto la cerimonia di inaugurazione della mostra organizzata dal Museo del Violino nella Capitale Messicana del Barocco, tra le affascianti architetture del museo concepito da Toyo Ito.
La partecipazione del pubblico è stata numerosa, calorosa e molto interessata al mondo sempre affascinante della liuteria e della sua storia tutta cremonese. Presente anche il Ministro della Cultura dello Stato di Puebla.
Sotto un gigantesco pannello ed un maxischermo dove scorrevano immagini del Museo del Violino, il direttore del Museo Pablo Frankel ha espresso il benvenuto alla delegazione cremonese ed ha elogiato la collaborazione per la realizzazione della mostra “Los Violines de Cremona: Stradivari, el barroco y más allá”, che ha definito “ evento davvero unico per Puebla e per il Messico”.
E’ stata la volta poi di Paolo Bodini che, in spagnolo, ha portato i saluti del Sindaco Galimberti ed ha tracciato una breve presentazione della liuteria cremonese della sua storia e della sua attualità soffermandosi sull’importanza della liuteria contemporanea, su quanto di nuovo è nato in città negli ultimi anni, dal Distretto della Liuteria, ai nuovi corsi di laurea fino al Cremona Summer Festival. Citando il riconoscimento UNESCO alla tradizione liutaria cremonese, ha concluso con un richiamo all’importanza della cultura e della musica nel creare amicizia tra i popoli e favorire i processi di comprensione e di pace nel modo. Un lungo applauso è seguito al suo intervento.
Virginia Villa, Fausto Cacciatori e Gregg Alf hanno poi fatto da guida agli ospiti e a vari gruppi di visitatori tra le tre grandi sale della mostra che hanno davvero incantato il pubblico.
In questa occasione e vista l’ambientazione, un particolare focus è stata posto sugli strumenti barocchi e il loro successiva ammodernamento, ma la mostra che consta di 14 strumenti, racconta i cinque secoli della liuteria cremonese, da Andrea e Nicolò Amati, passando da Stradivari, Guarneri del Gesù, Storioni e altri, fino alla liuteria contemporanea rappresentata questa volta dal quartetto intarsiato del maestro Marcello Villa, a suo tempo commissionato dal collezionista americano Herbert Axelrod e regalato poi alla Città di Cremona. Come detto sono presentati anche copie si strumenti barocchi”, gentilmente prestate dalla Scuola Internazionale di liuteria, e una copia di chitarra “Stradivari che ben rappresentano questo periodo della liuteria e della musica antica, così importante per Cremona.
A completare la mostra, due suggestive vetrine con i cimeli stradivariani, foto e numerosi video della città, del Museo, sulla costruzione del violino, sulle indagini scientifiche, sugli strumenti decorati di Andrea Amati e su concerti nell’Auditorium Giovanni Arvedi. La mostra resterà aperta fino al 20 ottobre.

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