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Grande folla in piazza per Salvini: 'Italia ha bisogno di fatti'

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Una folla di diverse migliaia di persone, circa 3000 secondo la Questura,  ha accolto Matteo Salvini, arrivato ai Giardini di piazza Roma con quasi un’ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia, per lanciare l’appello finale al voto per il centrodestra di Carlo Malvezzi. Scortato da imponenti misure di sicurezza, con tutte le vie d’accesso blindate da Polizia, Carabinieri e Polizia locale, Salvini ha mischiato politica locale e nazionale. “Sono un po’ preoccupati quelli della sinistra. Pensavano che avrebbero vinto al primo turno, quindi adesso stanno passando le giornate ad insultare”, ha detto in apertura di discorso. Sul governo: “Se c’è la possibilità di lavorare si va avanti, ma voglio vedere i fatti perchè o l’Italia riparte oppure lasciamo una generazione di precari a vita: e la vita a tempo determinato non è quello che voglio per i miei figli”. “Ho sentito la conferenza del presidente Conte questa sera: sì, non vedo l’ora di tornare a lavorare, bocca chiusa e fatti. L’Italia non ha bisogno di no, o di forse, ma di fatti. Se tutti mantengono la parola data il governo non va avanti 4 mesi, ma 4 anni”.

Ha quindi rivendicato quota 100, dicendo che questo sarà solo il primo passo verso ulteriori agevolazioni per chi vuole andare in pensione (“Arriveremo a quota 41: perchè 41 anni di lavoro in fabbrica direi che possono bastare”).

Ha poi attaccato l’Europa, soprattutto dal punto di vista delle regole in materia economica: “Rivediamole le regole europee, ci avete dato la forza per farlo: voglio provare a vincere nel parlamento europeo per difendere l’agricoltura italiana, anzi vi invito quando andate a fare la spesa a comprare italiano”. E quando dalla platea si è levato qualche fischio ha attaccato i comunisti: “Mi fanno simpatia quelli che nel Duemila vanno ancora in giro con falce e martello, mi piacciono i dinosauri”. E rivolto a Malvezzi: “Quando sarai sindaco dovrai tenere un registro con nome e cognome dei buonisti che si prendono in casa 10 immigrati. A spese loro, però”.

Accanto a lui sul palco, tutta la Lega locale, oltre ai candidati Carlo Malvezzi e Alessandro Zagni:  i parlamentari Simone Bossi, Silvana Comaroli e Claudia Gobbato; il consigliere regionale Federico Lena, il segretario provinciale Fabio Grassani e quello cittadino Pietro Burgazzi.

Tra i pubblico anche una delegazione di una ventina di dipendenti del Mercatone Uno di Madignano che si sono trovati licenziati dall’oggi al domani. “Il tema centrale è quello del lavoro. Cerchiamo di metterci l’animo, essere licenziati dalla sera alla mattina è una cosa vergognosa, infame e vigliacca. Qualcuno non ha fatto il lavoro che doveva evidentemente. Sono stufo di vedere pseudocommissari che invece di fare gli interessi dei lavoratori e dei fornitori o dei clienti  fanno gli interessi di qualcun altro e di pseudo multinazionali che dall’estero arrivano, prendono i soldi, stanno qui qualche mese e poi licenziano in Italia e riaprono a casa loro. C’è qualche regola che va cambiata in Italia e in Europa”.

Non sono mancati naturalmente i riferimenti a Cremona e il sostegno al candidato Carlo Malvezzi nonché a quello di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni: “Il sindaco è un ruolo importante, ed è importante avere i sindaci del principale asse della provincia di Cremona. Quindi al ballottaggio andate a votare, e dite a tutte le persone che conoscete di farlo”. Il vice premier ha fatto riferimento alla città anche declamando le famose tre T di Cremona.

Sul tema dell’immigrazione, il leader del Carroccio ha fatto chiarezza sul proprio pensiero: “I bambini e le donne che scappano dalle guerre a Cremona e in Italia saranno sempre a casa. Così come devono considerare questa casa loro anche gli immigrati che si sono integrati e che qui lavorano. Non saranno mai i benvenuti, invece, coloro che ci prendono in giro e che vengono qui per delinquere. Nè coloro che vogliono imporci la loro cultura, facendoci credere che la donna vale meno dell’uomo”.

Non sono poi mancati alcuni momenti di tensione tra il pubblico, dove si è scatenato un piccolo tafferuglio, subito sedato dalle forze dell’ordine.

G.Biagi -L.Bosio

Fotoservizio Sessa

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