Cronaca

I viaggi di Formigoni pagati da Guarischi. Ripercorsa in aula l'indagine per corruzione

Foto Sessa (a sinistra i legali di Formigoni e a destra Simona Mariani e i suoi avvocati)
Roberto Formigoni

Non c’era, oggi, l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ad assistere al processo che lo vede imputato di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito del procedimento sul presunto giro di tangenti nella sanità che vede sotto accusa anche l’ex direttore generale dell’ospedale di Cremona Simona Mariani e l’ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità Carlo Lucchina. Il collegio di Cremona aveva disposto la traduzione del detenuto Formigoni per dargli modo di essere presente, ma l’ex governatore ha rinunciato a comparire. Formigoni è rinchiuso nel carcere di Bollate per scontare la pena definitiva di 5 anni e 10 mesi per corruzione nell’ambito del caso Maugeri-San Raffaele. Simona Mariani, invece, era presente in aula.

Oggi il processo, dopo la decisione della Cassazione di farlo restare a Cremona, è ufficialmente iniziato con l’esame del maresciallo della guardia di finanza di Milano che si è occupato della lunga e complessa inchiesta che ha portato gli inquirenti ad indagare su Formigoni, sull’ex consigliere lombardo di Forza Italia Massimo Gianluca Guarischi, condannato per corruzione in via definitiva a 5 anni per un giro di tangenti nella sanità, e sull’imprenditore Giuseppe Lo Presti, titolare della Hermex Italia, azienda specializzata in macchinari ospedalieri. Lo Presti ha già patteggiato una condanna a due anni e dieci mesi di reclusione.

La maxi indagine, come ha spiegato il maresciallo della finanza, ha avuto origine nel 2010, prima dall’operazione ‘Nestore’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, e poi dall’operazione ‘Infinito’, entrambe contro la ‘Ndrangheta calabrese e le collegate cosche milanesi con contatti politici. Durante le indagini era spuntato il nome di Pierluigi Sbardolini, ex manager dell’ospedale San Paolo di Milano che secondo gli inquirenti aveva contatti con Formigoni, Lo Presti e Guarischi. “Nelle intercettazioni”, ha riferito il testimone, “si faceva riferimento ad una serie di appalti di servizi infermieristici, mentre in una conversazione ambientale Sbardolini parlava di una tangente ricevuta da Lo Presti, titolare della Hermex Italia di cui Guarischi era consulente.

Secondo l’accusa, quest’ultimo, tra il 2009 e il 2012, avrebbe chiesto ed ottenuto da Lo Presti una somma di 427.000 euro, promettendogli di adoperarsi per sbloccare stanziamenti regionali attraverso le conoscenze che sosteneva avere in Regione. L’obiettivo era quello garantire un trattamento preferenziale alla Hermex nelle gare per la fornitura dell’apparecchiatura diagnostica antitumorale ‘Vero’ in alcuni ospedali, in particolare per quello di Cremona. La somma era a pagamento di fatture emesse a favore della società di Guarischi. Quattro di queste, però, come ha sottolineato in aula il finanziere, non entravano nell’ambito della consulenza di Guarischi, ed erano state emesse proprio in corrispondenza dei viaggi di Roberto Formigoni, che si sarebbe adoperato per sbloccare il finanziamento relativo alla vendita di ‘Vero’.

Dai conti correnti di Guarischi esaminati dagli inquirenti risulta il pagamento di alcuni viaggi di cui Formigoni aveva beneficiato tra il 2012 e il 2013. Si parla di viaggi su aerei privati o elicotteri, soggiorni di lusso in località turistiche come Oman, Sudafrica, Croazia, Sardegna, Saint Moritz, che l’ex governatore faceva assieme allo stesso Guarischi. Sarebbe stato proprio l’ex enfant prodige di Forza Italia ad aver pagato per un totale di 447 mila euro queste vacanze.

Per quanto riguarda invece la posizione dell’ex direttore generale dell’ospedale di Cremona Simona Mariani, non viaggi, ma regali. Per l’accusa, avrebbe ricevuto da Lo Presti un orologio Bulgari da 1.770 euro nel dicembre 2011 e un braccialetto di diamanti da 2.700 euro nel dicembre 2012 in cambio di un trattamento preferenziale nei confronti della sua azienda. Durante la perquisizione all’interno della sua abitazione, però, non era stato trovato nulla. Alla Mariani era stata trovata una somma in contanti, parte della quale le era stata poi restituita.

A processo con l’ex dg dell’ospedale e con l’ex governatore della Lombardia c’è anche l’ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità Carlo Lucchina che, a differenza degli altri imputati, è accusato di aver esercitato pressioni per far acquistare ‘Vero’ dall’Istituto dei Tumori di Milano, acquisto poi non andato in porto.

Sara Pizzorni

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