Politica

Di Giovanna si ritira dalla corsa: 'Patteggiamento non è ammissione di colpa'

La sede della Lega

AGGIORNAMENTO – Cesare Di Giovanna non è più candidato per la Lega. Lo comunicano in una nota il segretario cittadino Pietro Burgazzi e quello provinciale Fabio Grassani. “Apprendiamo con stupore e con una certa amarezza delle vicende giudiziarie che coinvolgerebbero Cesare Di Giovanna, candidato in lista a Cremona per la Lega – scrivono -.  Le segreterie locali, conformemente a quanto indicano sia le norme vigenti sia i regolamenti interni, hanno chiesto a tutti i candidati di fornire il proprio curriculum vitae e il certificato penale, che è risultato in tutti i casi completamente immacolato (come qualunque cittadino può verificare collegandosi al sito internet della Lega). In fase di candidatura si presume la buona fede e la massima trasparenza da parte dell’interessato, fiduciosi che quest’ultimo non tenga nascosti fatti o notizie che possano danneggiare l’immagine della lista e degli altri candidati, fatti dai quali nello specifico la Lega prende fermamente le distanze”.

“La notizia apparsa oggi sul quotidiano online ‘Cremonaoggi’ – aggiunge in una nota il diretto interessato, Cesare Di Giovanna – di un coinvolgimento del sottoscritto nell’ambito del procedimento penale inerente una presunta azione di sabotaggio ai danni del locale ‘La Centrale del Latte’ di via Nazario Sauro mi vede costretto a rinunciare alla candidatura presentata nelle file della Lega per le prossime elezioni amministrative al Comune di Cremona, non volendo danneggiare in alcun modo il progetto e la proposta politica in cui fermamente credo. Pur non avendo commesso il fatto addebitatomi, ho deciso per svariati motivi di carattere personale di accedere ad una forma alternativa di definizione del procedimento quale è il cosiddetto ‘patteggiamento’, per nulla ostativa alla mia candidatura. Tuttavia, forse ingenuamente, non pensavo che tale fatto – a cui non conseguirà, a mio carico, alcuna sentenza di condanna – potesse essere così strumentalizzato; ricordo peraltro che il ‘patteggiamento’ non è un’ammissione di colpa, ma un mero rifiuto del processo”.

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