Cultura

La sveglia Cremona della Westclox per ricordare l'orologio del Torrazzo

di Marco Bragazzi

Esiste una città negli Stati Uniti dove tra le rapine di John Dillinger, i tornado e le immense distese di campi coltivati trova spazio anche Cremona. Questa città è un piccolo abitato di poco più di 10000 anime con neanche 200 anni storia dalla sua fondazione. Il nome di questa cittadina è quello di uno Stato, Peru, ma qui siamo nel centro dell’area dell’Indiana, zona ancorata al lago Michigan e che fa da ponte tra l’East Cost e il Midwest del paese stelle e strisce. Siamo negli ultimissimi scampoli del XIX secolo quando a Perù verranno alla luce due artisti che di Cremona sapevano molto e che la raccontarono nelle loro opere.

Uno era il violinista e compositore Ole Olsen e il suo pezzo “Cremona Man” l’altro era uno dei “pesi massimi” di Broadway, Cole Porter, che inserì la città di Cremona in una dei suoi grandi musical, “Kiss me Kate” citata nel brano “We open in Venice”. Probabilmente fin da piccoli i giovani Olsen e Porter venivano svegliati alla mattina da una sveglia che avevano comprato non molto lontano da casa loro, diciamo forse poche centinaia di metri, alla sede della Western Clock Company, una delle aziende storiche della orologeria statunitense.

La Western Clock, abbreviata in Westclox, venne fondata nel 1885 con un motto “L’azienda che sveglia l’America”, motto realistico vista la produzione potenziale di oltre un milione di sveglie all’anno, ma magari non ideale per chi, ogni mattina, si augura che la sveglia si blocchi senza suonare per poter restare nel mondo dei sogni. La Westclox diventa una azienda leader di settore all’inizio del 1900, trasformando e innovando il concetto di sveglia in maniera semplice e razionale, ideale anche da portare in viaggio.

La rivoluzione arrivò nel 1906, quando a Peru arrivò George Kern, designer con grandi idee per il mondo del controllo del tempo. L’inventore della sveglia disegnata sulla base del Big Ben decise di presentare una nuova serie di orologi che, oltre al tempo, dovevano rendere “vive” le stanze delle case. Una decina di prodotti più eleganti con meccaniche anche più raffinate e con nomi, soprattutto, “più impegnativi”. Quindi si arriva agli orologi da tavolo “Valois”, “Stelvio”, “Dorè” e, per ricordare l’orologio del Torrazzo e la storia musica della cittadina, la ricercata serie “Cremona”. La sveglia Cremona era la più costosa prodotta dalla Westclox (3,70 $ nel 1906) e veniva prodotta in due tipologie, laccata color argento o color oro, forte di un disegno di un angioletto con in mano una cetra che voleva ricordare il legame musicale della Cremona italiana.

L’orologio Cremona aveva una caratteristica, visto il costo e il mercato molto differente da quello proposto dalla ditta di Peru, la produzione veniva fatta solo su ordinazione, scelta che ha reso la sveglia “Cremona” una autentica rarità. Con il famoso motto “Una sveglia per un dollaro”, in quanto aveva cominciato a produrre piccoli strumenti dal prezzo estremamente concorrenziale che si diffusero rapidamente in tutti gli Stati Uniti togliendo però alle persone “il piacere di restare nel mondo dei sogni” il marchio Westcox si impose rapidamente in tutto il paese, la ditta raggiunse i 2500 dipendenti assorbendo quasi tutta la mano d’opera di Peru, pur mantenendo una impostazione famigliare.

Fu una azienda pionieristica negli Stati Uniti, già dal 1905 il sabato pomeriggio e la domenica erano destinati al riposo dei lavoratori, mentre alla fine degli anni ’30 aveva impostato e sviluppato un sistema di tutela previdenziale completa per i propri dipendenti, rendendo l’azienda l’asse portante dello sviluppo cittadino e della contea insieme all’agricoltura. La sveglia Cremona venne prodotta fino al crollo della borsa del 1929, fatto che rese i “beni di lusso” meno ricercati nel paese. Negli anni ’60 l’ultimo acuto a Peru, la Westclox produsse una immensa quantità di orologi per i soldati in partenza per la guerra nel Vietnam, per poi venir schiacciata dalla concorrenza est asiatica soprattutto digitale. Chissà, forse da bambini, Cole Porter e Ole Olsen venivano svegliati da una sveglia Cremona nome che non avranno mai dimenticato anche solo perché ricordava loro di dover andare a scuola.

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