Cronaca

Il centro islamico la Speranza chiede il rimborso Imu, il Comune dice no

Sarà la commissione tributaria provinciale a dover decidere se il centro culturale islamico La Speranza è tenuto a pagare l’Imu per l’immobile di via san Bernardo per gli incontri della comunità musulmana. Il legale rappresentante Dourhnou Hamid ha fatto ricorso contro il diniego, da parte dell’ufficio tributi del Comune, di rimborso della somma versata per gli anni 2016 e 2017, adducendo il fatto che si tratta di un luogo di culto e come tale è esentato dal pagamento dell’Imu. Al contrario, al Comune risulta una definizione diversa del luogo: “la Speranza”, proprietaria dell’immobile, si è infatti costituita come associazione culturale e questo non è di per sé motivo sufficiente per far scattare l’esenzione. Stando agli accertamenti fatti dal Comune, nei locali viene svolta anche un’attività di tipo commerciale, con la somministrazione di bevande, esattamente come avviene negli oratori, che infatti sono soggetti al pagamento dell’imposta. C’è un ulteriore particolare che fa ritenere al Comune che l’associazione no profit non abbia diritto all’esenzione Imu: nello statuto non si fa riferimento alla devoluzione – in caso di scioglimento del sodalizio – del patrimonio ad altra associazione avente lo stesso scopo, bensì alla devoluzione dei soli eventuali ‘utili’. La giunta comunale sulla scorta del parere dei tecnici, ha quindi deciso di costituirsi presso la commissione tributaria al fine di spiegare le proprie ragioni. Se la commissione dovesse ritenerle valide, verrà emesso avviso di accertamento.

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