Politica

Elezioni, Ventura: 'Vogliamo una Cremona attenta al sociale'

“Cremona deve ritornare una città viva, accogliente, che sa fare comunità, che sa prendersi cura del bene comune e sostenere il disagio” a dirlo è Marcello Ventura, che mette in luce altri punti del proprio programma.
Cremona, per la compagine di Fratelli d’Italia, che sostengono la candidaura a sindaco di Malvezzi, “è una città che sta invecchiando”. Per questo il programma di Fratelli d’Italia punta sulla demografia: pur senza dimenticare gli anziani, “per crescere una città ha bisogno di giovani, di energie vive da impiegare nel mondo del lavoro, di energie da spendere a disposizione del bene comune nonché di nuovi consumatori; questo significa una particolare attenzione alle esigenze della famiglia in ogni aspetto dell’organizzazione della vita cittadina, ma anche la capacità di attrarre i giovani mettendoli in condizioni di trovare le opportunità che cercano”.

Per rendere la città di nuovo attrattiva, servono però “servizi appropriati e flessibili, che sappiano accompagnare la persona in tutte le fasi della vita. L’impegno che sosteniamo dovrà portare Cremona ad essere brillante, vivace e sicura non soltanto nelle zone centrali e abbandonata nei quartieri. L’obiettivo è quindi ricucire il tessuto urbano garantendo la qualità delle strutture e dei servizi in ogni parte della città”. Ma si vuole anche una città “capace di attrarre energie nuove e di consentire a chi già ci vive di esprimere tutto il suo potenziale”.

Attenzione anche al sociale: “Cremona deve essere una città aperta alla società, che si prende cura del bene comune e che è attenta ai più deboli e fragili anche attraverso azioni di “Welfare dell’Aggancio”, che sviluppino nella comunità cremonese la cultura dell’ascolto e della sensibilità alle situazioni di fragilità, coinvolgendo oltre i professionisti e i tecnici del sociale e della sanità, anche interlocutori insoliti, persone della società civile apparentemente lontane dal lavoro sociale, che possono divenire “sentinelle” di situazioni sociali critiche (parrucchiere, commercianti, sacerdoti, amministratori di condominio, amministratori di sostegno ecc”.

Importante anche rispondere “ai bisogni della persona e della famiglia” con “un insieme di risposte integrate, flessibili e modulabili, che assicurino la presa in carico globale della persona, valorizzando l’azione dell’associazionismo, delle fondazioni, del privato sociale, del mondo del terzo settore”.

“I principi che ci accompagneranno in questa sfida” conclude Ventura “saranno: la solidarietà, intesa quale coscienza viva e operante di ‘intervento alle esigenze della nostra comunità; la sussidiarietà, intesa come il criterio con cui valorizzare il bene pubblico, grazie all’alleanza tra ente pubblico, privato e terzo settore sottolineando il valore dell’iniziativa personale a favore di tutti; l’equità, l’appropriatezza e la parità di accesso ai servizi territoriali”.

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