Media distribuzione in crisi Chiuso Carrefour di v.Rosario Non decollano nuove aperture
Dal 1 maggio sono senza lavoro i dipendenti del supermercato Carrefour di via Rosario, che la catena francese ha deciso di sacrificare considerato il generale andamento negativo dei tre punti vendita cremonesi (gli altri sono piazza Lodi e via Castelleone), in linea con il trend nazionale. Tre i dipendenti Carrefour ai quali è stato proposto il trasferimento in altre strutture; circa 8 i dipendenti licenziati e da ieri in disoccupazione (durerà 2 anni). Si tratta del personale, in prevalenza femminile, ancora dipendente da Biglia, il precedente marchio che nel 2016 aveva ceduto come affitto di ramo d’azienda il supermercato alla multinazionale francese. La trattativa condotta dai sindacati per tutelare in particolare questi ultimi lavoratori, con molti anni di esperienza, si è formalizzata in due diversi incontri durante i quali non c’è stato margine per un loro riassorbimento nelle altre attività afferenti al gruppo Witor’s (di cui Biglia fa parte). “Non abbiamo apprezzato questa chiusura”, commenta Maria Teresa Perin, segretario generale Filcams, “anche se Biglia si è impegnata a garantire la priorità a questi lavoratori in caso di riapertura del punto vendita con la vecchia insegna”. Poche speranze in realtà, anche se “mi auguro che per questi lavoratori si aprano altre possibilità, considerata la loro ultradecennale esperienza”.
Dunque non è tutto rose e fiori il settore della media distribuzione, che pure ha visto negli ultimi anni un fiorire di nuove aperture tra supermercati classici, discount e hard discount. “Sicuramente non è un buon periodo – continua Perin – anche se sono proprio i negozi di prossimità quale appunto quello di via Rosario, a riservare i margini maggiori, mentre vanno peggio i super e gli ipermercati”. Aria di tempesta anche nel gruppo Auchan, un altro colosso francese, proprietario tra l’altro del marchio Simply che sta tenendo col fiato sospeso circa 800 lavoratori in tutta Italia (a Cremona in via Ciria) per le voci di una vendita di tutti i 250 punto vendita Simply a gestione diretta. Di qualche giorno fa, a Viadana, lo sciopero dei dipendenti del locale IperSimply, in concomitanza con quello nazionale. A risentire delle difficoltà della congiuntura, anche o forse soprattutto a causa della spietata concorrenza nel settore, sono anche le catene italiane di piccole dimensioni, come il Crai che ha chiuso i battenti a inizio anno in piazza Marconi.
In stallo, peraltro, anche l’apertura del nuovo Conad in via Giordano, sull’ex Snum, area che si sta rivelando molto più problematica del previsto; e il trasferimento del Lidl di via Castelleone qualche decina di metri oltre, in area ex Armaguerra. g.b.