Terrorismo: Viminale, a Cremona espulso islamico kosovaro per motivi sicurezza
Era in Italia grazie a un permesso per protezione sussidiaria, il 39enne cittadino kosovaro residente a Cremona espulso oggi per motivi di sicurezza dallo Stato. L’uomo, Naser Baftija, era in rapporti con Resim Kastrati, il connazionale che per anni aveva abitato a Pozzaglio frequentando la moschea di Motta Baluffi e che attualmente è a processo a Pristina insieme ad altre persone per essere membro di una cellula terroristica che stava pianificando diversi attentati in Francia, Belgio, Germania e Kosovo, tra dicembre 2017 e giugno 2018. La notizia dell’espulsione di oggi è stata resa nota dal Viminale. Il 39enne, monitorato già da tempo proprio per i suoi rapporti con Kastrati, è considerato un esponente di spicco delle comunità islamiche kosovare di Mantova e Cremona, ed è finito nel mirino degli inquirenti per aver esternato idee radicali durante le lezioni coraniche impartite a giovani musulmani. Gli approfondimenti svolti con la collaborazione della Digos di Cremona e del Ros (Raggruppamento operativo speciale) di Brescia hanno fatto emergere la sua vicinanza ideologica con noti predicatori di origine balcanica di orientamento filo-jihadista. La presenza nel suo circuito relazionale di soggetti contigui all’estremismo islamico, nonché il suo attivismo on-line nel diffondere contenuti radicali sono stati, tra l’altro, gli indici di pericolosità che hanno condotto all’allontanamento dal territorio nazionale. Allo straniero, imam itinerante che ha vissuto una decina d’anni a Cremona, è stato revocato lo status di protezione. In queste ore è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Roma-Fiumicino. È il 24esimo espulso dall’inizio dell’anno. In totale sono 387 le espulsioni eseguite dal 2015 ad oggi. Nel 2018 sono stati eseguiti 126 allontanamenti, mentre erano stati 105 nel 2017, 66 nel 2016.