Fasani all'attacco: 'Ciclabile di viale Trento e Trieste pericolosa, chiudetela'
Attacca senza esclusioni di colpi, Federico Fasani, consigliere di minoranza e candidato alle prossime elezioni con Forza Italia, e il bersaglio è la pista ciclabile di viale Trento e Trieste, fresca di inaugurazione avvenuta sabato scorso: “E’ stato un taglio del nastro a soli fini elettorali, questa pista, se è finita così, non è sicura. Chiedo che venga chiusa e sistemata”.
“Cinque anni fa – continua – ci avevano attaccato rinfacciandoci la non sicurezza del tracciato per Cavatigozzi, l’hanno voluta rifare e hanno speso un sacco di soldi. Questa di viale Trento e Trieste è ben peggio: non è rettilinea, è un percorso sinuoso che si snoda tra alberi e pali della luce, tra tombini rialzati e tubature che escono dal suolo, con una segnaletica che, agli incroci, non mette in guardia i ciclisti sulle auto che svoltano a destra e potrebbero investirli, come in via Geromini. Avevamo chiesto con un’interrogazione se l’esecuzione avesse rispettato esattamente il progetto e ci è stato risposto che erano state fatte solo piccole modifiche, ma a me non sembra”.
Pessima, secondo Fasani, anche la scelta del tracciato in prossimità del plateatico di bar e gelateria a porta Venezia, letteralmente appiccicato al gazebo. “Una ciclabile Potemkin”, ironizza il consigliere parafrasando il titolo del film sovietico divenuto sinonimo di fantozziane disgrazie. Fasani interviene anche sui social, dove fioccano foto e commenti sulla nuova ciclabile. Molti anche positivi e che sottolineano, come fa Eleonora Sessa, come anche l’amministrazione Perri cinque anni fa a ridosso delle elezioni, volle identificare la ciclabile proprio su quel viale, tracciando una riga gialla. “Ma quella non era una pista – ribatte Fasani – Era una corsia, il tentativo di dare un minimo di sicurezza ai ciclisti. È costata zero euro e nessuno si è mai fatto male. Questa attuale, è costata centinaia di migliaia di euro, fa schifo, è piena di pericoli per le persone!”.
“Questa giunta ha fatto solo ciclabili e se ne vanta pure, anche quando sono fatte male”, afferma Fasani. Mancherebbe invece un disegno organico per velocizzare il traffico in città e nelle periferie, principale fattore di emissioni: “Che investimenti ha fatto questa amministrazione per rendere più scorrevole il traffico? Qualche rotonda qua e là, penso a via Cadore, a via Persico, con il solo risultato di rallentarlo ulteriormente. Quanto a via Dante, ricordo agli amministratori di oggi che uno studio di fattibilità complessivo, per tutta la via e non solo per un tratto, venne fatto proprio dall’amministrazione Perri. Oggi, cinque anni dopo non si vede niente di nuovo. Ogni frenata di auto, ogni stop, significano scarichi inquinanti e polveri sottili, come pure il continuare a girare la città alla ricerca di un parcheggio. So già che qualcuno mi risponderà che le soluzioni per la mobilità sono contenute nel Pums, peccato che questo strumento sia più o meno una ratifica di quanto già deciso”.