Cronaca

Aem risanata: interessi sul debito da 3,5 milioni a 200mila euro

Aem, ormai risanata dall’indebitamento finanziario, è pronta ad ampliare il suo raggio d’azione nel campo dei servizi, purchè non siano fatti a debito. “Alla fine dell’anno dobbiamo tirare una riga e i conti devono tornare”, hanno detto questo pomeriggio presso la sede di viale Trento e Trieste, il presidente Massimo Siboni e l’azionista unico, il sindaco Gianluca Galimberti, presentando nel dettaglio le cifre che hanno consentito di passare da interessi per debito di 3,5 milioni l’anno (nel 2015) ai 200 mila del 2017 e 2018.

A poche settimane dalla chiusura del bilancio, che sarà approvato presumibilmente entro la scadenza elettorale, Siboni affiancato dai consiglieri Fiorella Lazzari e Luca Grignani ha spiegato le ragioni per cui a giugno 2015 si rese necessario inviare ai creditori finanziari la richiesta formale di moratoria nei pagamenti in vista dell’elaborazione di un piano di risanamento: in pratica, l’anticamera del fallimento.

114,5 milioni, di cui 87,8 debiti finanziari, l’esposizione complessiva di Aem alla fine del terzo trimestre 2016, una voragine, ha sintetizzato Siboni, dovuta alla gestione caratteristica dell’azienda, ai dividendi di Lgh in costante diminuzione, ai penalizzanti accordi con la stessa Lgh; e, goccia che ha fatto traboccare il vaso, alla vendita nel 2012 da parte del Comune alla sua municipalizzata dell’ex mercato ortofrutticolo e dell’ex macello. Il piano di risanamento ha poggiato su una totale rivisitazione dei rapporti con Lgh, sulla riduzione dei costi di gestione (compensi amministratori e revisori), sulla cessione dell’illuminazione pubblica (il Comune l’ha affidata a Citelum), sul  potenziamento dei sistemi di pagamento della sosta, e in generale sull’efficientamento della macchina. Determinanti sono stati il trasferimento del ramo idrico a Padania Acque (valore, ma anche relativo indebitamento) e l’accordo di partnership con A2A, che ha ridato ossigeno anche a una boccheggiante Lgh. Al cui vertice – ha detto il sindaco Galimberti – è da qualche tempo salito un cremonese, Claudio Sanna, in veste di direttore generale al posto di Massimiliano Masi.

Aem è ora un’azienda che può perseguire nuovi obiettivi, hanno detto Galimberti e Siboni, non a caso è passata da zero dipendenti di tre anni fa ai 40 di oggi. Asset principali sono gestione della sosta e polo della cremazione, con il bando per la costruzione del secondo forno che sarà pubblicato a breve. Quanto ai parcheggi, la vicenda Saba è ancora in fase di trattativa, mentre più concreto è l’avvio del nuovo parcheggio di via del Macello (sul retro dell’ex mercato ortofrutticolo) che, insieme a quello di santa Tecla sarà a pagamento, con una gestione tecnologicamente avanzata.

Il sindaco Galimberti ha evidenziato la forte accelerazione della conclusione del piano di risanamento, 2 anni e mezzo invece dei cinque prospettati. “Il Polo tecnologico – ha sottolineato – di cui cui si sta realizzando il secondo lotto, non avrebbe mai potuto vedere la luce senza questo risanamento. Il Polo significa investimenti e lavoro, significa aver rafforzato la presenza di Lgh sul territorio cremonese, con Linea Green e A2A Smart City”. g.biagi

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