Processo Formigoni-Mariani In maggio i testi del pm, tra cui l'imprenditore Lo Presti
Entrerà nel vivo il prossimo 21 maggio il processo sul presunto giro di tangenti nella sanità che vede imputati l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, l’ex direttore generale dell’ospedale di Cremona Simona Mariani e l’ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità Carlo Lucchina. Il procedimento, così come deciso dalla Corte di Cassazione lo scorso 14 marzo, resta infatti a Cremona. Oggi il collegio composto dalla presidente Maria Stella Leone e dai giudici a latere Francesco Beraglia e Chiara Tagliaferri ha rinviato l’esame dei primi tre testi al 21 maggio, fissando altre due date, il 25 giugno e il 2 luglio, tutte dedicate ai testi del pm Francesco Messina. La prossima udienza del 21 maggio saranno sentiti due inquirenti e l’imprenditore della Hermex Italia Giuseppe Lo Presti. Per quella data, il collegio disporrà la traduzione del detenuto Formigoni per dargli modo di essere presente. L’ex governatore, accusato insieme alla Mariani di corruzione e turbativa d’asta, è attualmente detenuto nel carcere di Bollate per scontare la pena definitiva di 5 anni e 10 mesi per corruzione nell’ambito del caso Maugeri-San Raffaele. Pochi giorni fa la Corte d’Appello di Milano aveva respinto la richiesta avanzata dalla difesa di dichiarare l’inefficacia dell’ordine di carcerazione in base al quale lo scorso 22 febbraio l’ex governatore lombardo, pur avendo superato i 70 anni, era finito in cella.
Secondo la procura, Formigoni avrebbe ottenuto dall’ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi utilità per un totale di 447mila euro per garantire un “trattamento preferenziale” alla Hermex di Lo Presti nelle gare per la fornitura “dell’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare ‘Vero’” in alcuni ospedali, in particolare per quello di Cremona, adoperandosi nel 2012 per sbloccare stanziamenti regionali. Guarischi è già stato condannato in via definitiva a 5 anni come presunto collettore delle mazzette. L’ex dg Mariani, da parte sua, avrebbe ricevuto da Lo Presti un orologio Bulgari da 1.770 euro nel dicembre 2011 e un braccialetto di diamanti da 4.000 euro nel dicembre 2012 in cambio di un trattamento preferenziale nei confronti della sua azienda. L’ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità Lucchina, da parte sua, è invece accusato di aver esercitato pressioni per far acquistare ‘Vero’ dall’Istituto dei Tumori, acquisto poi non andato in porto.
Sara Pizzorni