Un anno senza Mondonico, ma il ricordo della bandiera grigiorossa è sempre vivo
Se sei il miglior marcatore all time di una società e saldamente nella top ten dei giocatori con più presenze sempre con quella maglia, è inevitabile entrare nella storia del club e nel cuore dei suoi tifosi. Se poi, quella squadra l’hai pure allenata – con successo e in due epoche differenti -, il quadro è completo. Ma a rendere Emiliano Mondonico speciale agli occhi della Cremonese e della sua gente è stato soprattutto il suo modo di essere: genuino, a volte controcorrente, ma soprattutto signore. Gli 88 gol in oltre 220 presenze, la storica seria A conquistata – con lui in panchina – al termine della stagione 1983-84. Nemmeno l’amarezza per quella Serie B soltanto sfiorata, una volta tornato dopo oltre 20 anni sulla panchina grigiorossa, ha potuto scalfire la grandezza del ‘Mondo’, che un anno fa ci ha lasciato davvero troppo presto. Nel frattempo è nata anche una Fondazione in sua memoria, e Giancarlo Finardi, un altro girigiorosso doc, va avanti ad allenare all’oratorio di Rivolta d’Adda la squadra dei tossicodipendenti, proseguendo l’attività iniziata proprio da Mondonico. E, oltre al campo di calcio di Rivolta d’Adda che gli è stato intitolato, come il club grigiorosso di Castelleone, sono gli aneddoti e l’affetto a farci ricordare del ‘Mondo’ come merita: come un indiano contro i cowboys. Un indiano con una sedia alzata a bordo campo.