Aggredì capotreno: l'appello conferma la condanna per il senegalese
E’ stata confermata in Corte d’appello a Brescia la condanna inflitta in primo grado il 9 maggio del 2018 a Moussa Diatta, il 24enne senegalese che il 23 settembre del 2017, sul treno in viaggio da Brescia verso Cremona, aveva aggredito il capotreno Giordano Stagnati, 26 anni, cremonese, licenziato da Trenord per aver pronunciato un insulto razziale verso il passeggero. Per l’imputato, processato con il rito abbreviato, condanna a tre mesi, pena sospesa, per l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e per lesioni personali. In primo grado il gup aveva riqualificato il reato. In origine, infatti, il senegalese era stato accusato di rapina aggravata. A Stagnati, parte civile attraverso l’avvocato Massimiliano Cortellazzi, è stato confermato il risarcimento di 750 euro. Oggi Diatta è entrato in tribunale a Brescia accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria in quanto si trova in carcere per altra causa.
Quel giorno il capotreno aveva avuto un acceso diverbio degenerato in una colluttazione con il senegalese trovato senza biglietto. Secondo la versione del capotreno, il passeggero, alla richiesta di esibire il biglietto, lo aveva insultato, dicendogli di essere ingiusto e razzista. Pochi secondi dopo lo straniero aveva consegnato al capotreno una carta di credito prepagata che però era risultata essere priva di copertura. I due avevano cominciato a discutere animatamente: arrivati alla stazione di San Zeno, il capotreno, spazientito, aveva gettato fuori lo scontrino del mancato pagamento, e con esso, inavvertitamente, anche la carta prepagata. A quel punto il senegalese lo aveva spinto a terra, prendendolo a sberle e strappandogli di mano il palmare e il pos aziendale per i pagamenti con le carte di credito. Il capotreno lo aveva morso ad un braccio per cercare di impedirgli di portarsi via il palmare aziendale, ma il senegalese era riuscito a fuggire, scendendo alla stazione di Bagnolo Mella.
All’indirizzo dello straniero era partito anche un insulto razzista. Stagnati si era scusato, ma nei suoi confronti era scattato il licenziamento. Al capotreno si era poi aggiunta un’altra grana: una bestemmia spuntata dal video amatoriale girato da una passeggera che proprio su quel treno poco prima dell’aggressione era stata sanzionata dallo stesso Stagnati perché sprovvista di biglietto.
Sul fronte della causa di lavoro, lo scorso 4 settembre, Trenord, davanti al giudice Giulia Di Marco, aveva accolto la proposta avanzata dall’avvocato Cortellazzi di convertire il licenziamento del capotreno da giusta causa in consensuale. Erano state inoltre sbloccate le abilitazioni da capotreno del 26enne cremonese, che aveva quindi ottenuto la possibilità di svincolarsi dalla stessa Trenord e cercare lavoro in un’altra compagnia di trasporto ferroviario. Attualmente Stagnati, come ha spiegato il suo legale, ha superato la prima selezione per poter entrare in una nuova compagnia dell’Emilia Romagna.
Sara Pizzorni