Cronaca

Gemellaggio con Füssen, presentato in Comune il libro sulla liuteria tedesca

La presentazione del libro in edizione italiana, ‘La liuteria di Füssen – Un’eredità per l’Europa’, avvenuta nel pomeriggio di oggi, sabato 16 marzo, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, è stata l’occasione per rinsaldare il legame tra Cremona e la città bavarese, gemellate dal 4 maggio 2018. La folta delegazione di Füssen, guidata dal borgomastro Paul Jacob, è stata accolta dal sindaco Gianluca Galimberti, da Paolo Bodini, in qualità di di presidente di ‘Friends of Stradivari’, e dall’ing. Carlo Alberto Carutti, anello di congiunzione tra la Cremona del Nord, come viene definita a volte Füssen, e Cremona, e, sottolineano dal Comune, mecenate grazie al quale si deve la traduzione in italiano di quella che può essere considerata la prima e vera propria storia della liuteria tedesca, e bavarese in particolare. E proprio le note un violino tedesco, realizzato dal maestro Anton Jais, acquistato a suo tempo dall’ing. Carutti e suonato dalla violinista Alessandra Romano hanno aperto l’evento.

Nel saluto rivolto agli ospiti venuti dalla Germania, il sindaco Galimberti ha sottolineato come quello con Füssen sia un vero gemellaggio, in quanto fatto di continui scambi e contatti, che certamente proseguiranno in futuro. Dopo avere ringraziato il collega Jacob per l’entusiasmo che lo anima in questa collaborazione e l’ing. Carutti per il sostegno a progetti di alto valore culturale, il sindaco, partendo dal titolo del libro, ha detto che “la liuteria di Füssen e di Cremona hanno contribuito a costruire l’Europa: questo legame va rafforzato e rinnovato, soprattutto in una momento così difficile come quello che il nostro continente sta attraversando”.

A sua volta il borgomastro di Füssen, citando una frase dello scrittore svedese August Strindberg, per cui tutta la cultura è una grande collaborazione, ha iniziato il suo indirizzo di saluto dicendo che che “è proprio questo che da secoli unisce i cittadini di Füssen e di Cremona: una collaborazione che va sotto il nome di tradizione liutaria”. Una tradizione che parte dal Medioevo, quando la città bavarese, che ora conta 16mila abitanti, ne aveva solo 900, ma si trovava in una posizione strategica, cioè sulla via commerciale tra Augusta e Venezia. Su questa strada, risalente all’epoca romana, gli artigiani di Füssen hanno potuto incontrare acquirenti italiani ed europei: infatti, la città bavarese sorge in una zona poco adatta all’agricoltura, per tale motivo gli abitanti utilizzavano il prezioso legno delle foreste locali per realizzare i loro strumenti. Non erano solo gli strumenti a spostarsi, ma anche gli artigiani che aprirono botteghe in Italia, a Roma ad esempio. Cremona e Füssen, come emerge dal libro, erano allora già in contatto, ma oggi le unisce qualcosa di più: una “profonda amicizia che, iniziata un decennio fa, si è andata consolidando, sino a sfociare nel gemellaggio, passo per una sempre più intensa collaborazione”.

Dopo il borgomastro di Füssen è intervenuto Bodini, ricordando che sono passati più di dieci anni da quando, come Presidente della Fondazione Stradivari, fu contattato per la prima volta  da Jacob, che venne a Cremona con una piccola delegazione di Füssen tra cui Thomas Riedmiller, allora assessore alla Cultura. La proposta che portavano a Cremona era proprio quella di iniziare uno scambio di relazioni culturali nel nome della liuteria di cui entrambe le città portavano una importante eredità. Da allora è stato “un crescendo di incontri, di iniziative, di scambi culturali e musicali, ma soprattutto un crescendo di amicizie profonde e sincere”. Il presidente della Fondazione ha ringraziato chi ha fatto da catalizzatore di questo legame: Carlo Alberto Carutti, che da decenni con la sua attività imprenditoriale era attivo in quelle zone della Baviera. “Questo – ha sottolineato Bodini – credo sia il messaggio più bello che ancora oggi possiamo riscoprire, nella nostra difficile attualità, dove si ritornano ad invocare barriere protezionistiche e fittizie separazioni etniche”.

Questa realtà di “osmosi europea si è di nuovo realizzata nella storia raccontata nel libro” presentato oggi,  con le sue “dettagliate storie di liutai e commercianti che compongono un mosaico molto nitido dell’Europa di allora”. Un libro che porta nel sottotitolo proprio l’espressione “un’eredità europea”. Sempre Bodini ha quindi ricordato i vari festival e le mostre che si sono susseguite negli anni sia a Cremona che nella città tedesca. “Cari amici di Füssen – ha concluso il Presidente di friends of Stradivari -, è stato bello conoscere voi e la vostra splendida realtà, è stato bello lavorare insieme in questi anni in tanti progetti e da ultimo anche al completamento della edizione italiana di questo libro che oggi presentiamo. L’augurio non può essere che quello che il gemellaggio Cremona – Füssen continui per molti anni a venire con nuovi progetti, nel segno di un’Europa che voglia essere sempre più vera comunità di popoli, fiera delle sue tradizioni di cultura, di sapienza millenaria, di libertà, di solidarietà, di fratellanza e di pace”.

La parola è quindi passata a Carutti che ha ricordato come, recatosi a Füssen per motivi di lavoro, vi scoprì il ‘Museo Anton Englert’ e scoprì così il mondo della liuteria tedesca, che, nonostante i legami del passato, era del tutto sconosciuta al mondo liutario e musicale italiano. Da qui il desiderio di fare conoscere anche in Italia la tradizione liutaria tedesca di cui si erano perse nel tempo le tracce. Anche per questo è nata l’idea di tradurre in italiano il libro che l’ingegnere ha contribuito a realizzare insieme ad altri mecenati tedeschi perché i liutai italiani possano ampliare le loro conoscenze. “Questo libro è un sogno che sono riuscito a realizzare ed anche a vedere”, ha concluso Carutti.

Infine Josef Focht (Musikinstrumentenmuseum der Universität Leipzig), Klaus Martius (Germanisches Nationalmuseum, Nürnberg), e Thomas Riedmiller (M.A., Museum der Stadt Füssen), hanno illustrato i contenuti del libro che hanno realizzato. I tre esperti, grazie ai loro studi e alle loro ricerche, “descrivono ed illustrano nel dettaglio in che modo i liutai di Füssen esercitavano il lro mestiere e come si stabilirono di commercio e nnel città residenziali a sud e a nord delle Alpi, creando una quadro affascinante della cultura europea e della storia della musica dal XV al XIX secolo”. Le numerose immagini del libro provengono dalle collezioni di strumenti a corda del Museo di Füssen, dall’Università di Lipsia e dal Germanisches Natinalmuseum di Norimberga, oltre che da altre collezioni pubbliche e private. Un0opera resa possibile grazie al sostegno di illuminati mecenati tedeschi e naturalmente anche dell’italiano Carlo Alberto Carutti. Al termine della presentazione la musicista Alessandra Romano ha eseguito il brando Il cigno di Camille Saint-Saëns, a seguire il tradizionale scambio di doni.

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